Paternò. Laura Bottino si candida a sindaco della città: “Progetto civico aperto a tutti”. Ed è già polemica

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Laura Bottino durante la conferenza stampa

Laura Bottino durante la conferenza stampa

È fatta. Proprio in questi minuti il presidente del Consiglio Comunale di Paternò, Laura Bottino, sta parlando ai giornalisti nella stanza di rappresentanza di Palazzo Alessi. Ha dichiarato la Bottino: “L’incontro di oggi non nasce in nessun corridoio. In questa città c’è troppo silenzio, ed ho ritenuto opportuno aprire un dibattito che probabilmente non sarebbe partito a breve. Questa amministrazione ha ritardato enormemente, in modo grave. Su un punto in particolare, vale a dire il piano regolatore. Abbiamo la necessità di guardare la città nel suo insieme, non si possono affrontare le questioni in maniera singola, alimentando anche il dubbio che su ogni questioni possano nascondersi interessi. Sullo sviluppo economico: bisogna affrontare una volta per tutte il tema del centro storico anche da un punto di vista economico oltre che sociale. È mancata una prospettiva nel lungo termine. Affrontiamo sempre i problemi in emergenza, in modo scoordinato. Nemmeno sul piano culturale sono state affrontate in modo serio le problematiche del territorio. Sulla città metropolitana bisogna fare di più.

Ho sentito forte la responsabilità da donna, da cittadina, da madre. Bisogna arrivare un momento di riflessione, alternativo a questa amministrazione. Oggi poniamo le basi per un progetto in costruzione, non precostituito, civico. Tutte quelle persone che non condividono i progetti e le idee, ovviamente non saranno con noi. Dialogheremo con la città, con le associazioni. Ho una orinazione cattolica: per me la speranza è certezza. Il progetto è libero da qualsiasi partito politico, ma è un progetto politico in tutto e per tutto. Non sono una populista e non sono una che fa dell’antipolitica la propria bandiera. Daremo un approccio diverso. Vogliamo parlare con tutti quelli che vogliono provarci. Non rinunciamo a dare una possibilità a questa città. Me ne andai dalla maggioranza perché ho sentito che si stavano tradendo le aspettative dei nostri elettori e dei cittadini più in generale. Scelsi di fare politica perche ho scelto di dare il mio contributo“.

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