di Andrea Di Bella
Si gioca con le parole. Di ieri un servizio pubblicato dalla testata locale paternese 95047.it, che ha rimarcato ciò che Freedom aveva già anticipato lo scorso 17 agosto relativamente ad un possibile accordo politico tra Nuovo Centrodestra e Partito Democratico a Paternò (oltre che a Roma e a Palermo), andando oltre ed ipotizzando addirittura un possibile ingresso di Ncd all’interno della giunta di centrosinistra guidata da Mauro Mangano. Né le pubblicazioni di Freedom24 dello scorso agosto né quelle di 95047 hanno mai parlato di un effettivo accordo siglato tra primo cittadino paternese ed il senatore Salvo Torrisi, massimo esponente di Nuovo Centrodestra della città. La testata guidata dal collega Anthony Distefano ha posto legittimamente degli interessanti interrogativi, date le congiunture politiche romane (il Pd governa il Paese insieme al partito di Angelino Alfano), e recentemente Giuseppe Castiglione (di cui il sen. Torrisi è rappresentante) ha inaugurato una nuova stagione di alleanza politica insieme al Partito Democratico siciliano, incontrandosi a Palermo con il segretario regionale in Sicilia Fausto Raciti.
Su Freedom24, lo scorso 17 agosto scrivevamo: «Per il dopo-Crocetta è già stata ufficializzata l’alleanza tra Pd e Area Popolare. Una coalizione non inedita (a Roma, come detto, le stesse aree governano dal 2013) e che trova conferma nelle parole di Giuseppe Castiglione, coordinatore in Sicilia di Ncd e sottosegretario all’agricoltura del governo di centrosinistra presieduto da Renzi: “Un’alleanza con il Pd è la naturale prosecuzione dell’alleanza a Roma”». Ed ancora: «Anche a Paternò sembra già in cantiere la nuova alleanza Pd-Area Popolare, con il sen. Salvo Torrisi (massimo esponente alfaniano paternese) che da Palazzo Madama pare stia provando a trasferire l’esperimento “grande coalizione di centro-centrosinistra” anche a Paternò. La strategia sarebbe presto detta: una lista “Area Popolare” di appoggio ad un candidato sindaco del Pd che non sia Mauro Mangano, realizzata verosimilmente con l’apporto determinante del gruppo consiliare di Nuovo Centrodestra».
Di oggi una smentita dello stesso sen. Torrisi, che sulla sua pagina Facebook dichiara: si parla di «un eventuale accordo politico tra la mia persona e l’attuale sindaco di Paternò Mauro Mangano, e dell’ingresso in Giunta nello stesso Comune di componenti del Nuovo Centrodestra. Smentisco categoricamente quanto riportato in quanto privo di ogni fondamento e frutto di fantasie giornalistiche. In qualità di senatore della Repubblica ho sempre collaborato, e collaborerò, col sindaco di Paternò su problemi di interesse collettivo, quale ad esempio il tema dell’Ospedale e altri eventuali. Ma, ribadisco, tra noi non esiste alcun accordo politico. Per quanto riguarda il futuro, ovvero le prossime elezioni comunali, è ancora presto per parlarne; noi di Area Popolare lavoreremo certamente ad un Progetto amministrativo di crescita e sviluppo per Paternò, che presenteremo a tempo opportuno ai cittadini». In soldoni, il senatore Salvo Torrisi smentisce qualcosa che nessuna testata giornalistica ha mai scritto. Nessun giornalista della città ha mai dato per certo un rapporto di collaborazione politica tra lo stesso Torrisi ed il sindaco Mauro Mangano. Nella nostra pubblicazione di agosto, addirittura (come su riportato), si è escluso il coinvolgimento dello stesso Mauro Mangano in funzione di candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative paternesi in capo ad una coalizione di cui facesse parte anche Area Popolare. Cosa smentisce Torrisi, quindi? I dubbi sollevati in queste ore sono più che comprensibili, dati i rapporti di collaborazione di governo a Roma tra Renzi e Alfano, e a Palermo tra coordinatori di Ncd (Castiglione in testa) e lo stesso Partito Democratico. Sulla collaborazione tra forze politiche in funzione amministrativa a Paternò (e non sul rapporto con il sindaco Mauro Mangano, che sul piano istituzionale resta ineccepibile), Torrisi non si è pronunciato, derubricando la questione e rimandando al futuro senza spiegare in modo chiaro strategia e linea politica del suo partito, lasciando anzi insinuare il dubbio che una dialogo in realtà esista. Un dialogo di cui evidentemente ancora non è dato sapere ai cittadini, ma confermato in separata sede da diversi consiglieri comunali paternesi del Pd e da alcuni esponenti democratici provinciali. In più, nella smentita di Torrisi si legge: «In qualità di senatore della Repubblica ho sempre collaborato, e collaborerò, col sindaco di Paternò su problemi di interesse collettivo, quale ad esempio il tema dell’Ospedale e altri eventuali». Con tutto il rispetto: ci vuole coraggio. Con un ospedale ridotto in brandelli e ad una specie di presidio medico attrezzato (i reparti più importanti come il Punto Nascite e la Pediatria sono stati trasferiti altrove), e con una città ridotta un colabrodo, con che coraggio Torrisi parla di ospedale e di collaborazione per il bene di Paternò? Per chi non lo sapesse, il senatore Torrisi è esponente di un partito (il partito di Angelino Alfano) che a Roma esprime il ministro della Sanità. Non è necessario aggiungere altro. E riguardo alle azioni intraprese da senatore in favore di Paternò e dei paternesi, Torrisi è stato dal sottoscritto più volte pubblicamente interrogato anche attraverso una recente prima pagina del nostro periodico freepress. Domande cadute nel dimenticatoio, dispettosamente e volutamente ignorate. Ad ogni modo, riguardo la smentita relativa ad una collaborazione con il sindaco Mauro Mangano che vada oltre gli steccati istituzionali, ci si riserva di parlarne tra qualche tempo. Probabilmente non molti ricorderanno, ma Salvo Torrisi e Mauro Mangano furono colleghi in amministrazione comunale durante la sindacatura di centrosinistra con Graziella Ligresti negli anni novanta, nei ruoli rispettivamente di assessore ai Servizi Sociali nonché vicesindaco, ed il secondo nel ruolo di assessore alla Cultura (presidente del Consiglio Comunale fu Vittorio Lo Presti, eletto proprio con il centrosinistra). Dopo “l’aiutino” al ballottaggio del 2012, non ci si stupirebbe più di niente. Nemmeno di un’alleanza alle prossime elezioni.