Paternò. Il sen. Torrisi ha votato sì alla "buona scuola"

Salvo Torrisi, senatore di NCD

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ottenuto una delega in bianco dal Parlamento (fino ad adesso da Palazzo Madama) sul decreto cosiddetto della “buona scuola”. Tra i senatori che hanno votato favorevolmente figurano, ovviamente, anche i siciliani. Si tratta di Venera Padua, Giuseppe Lumia, Pamela Orrù, Amedeo Bianco per il Partito Democratico. Ed i senatori Renato Schifani, Bruno Mancuso, Simona Vicari, Giuseppe Marinello, Marcello Gualdano e Giuseppe Pagano per Area Popolare (Udc e Nuovo Centrodestra). A questi si aggiunge anche il senatore alfaniano paternese Salvatore Torrisi, che dopo aver votato favorevolmente all’introduzione dell’Imu Agricola (salvo poi fare un passo indietro dopo il voto in aula), colleziona anche un’altra votazione che ha prodotto un provvedimento non certo a vantaggio dei cittadini.

Dal punto di vista della forma – che in diritto è sostanza – stiamo parlando di una legge di spesa che viene portata in Parlamento senza il parere della commissione, e di una richiesta di fiducia – concessa dal Senato – su nove deleghe. Si tratta di un obbligo giuridico a cui il governo deve in ogni caso ottemperare, pena non solo oltre centomila ricorsi, ma anche una multa dalla Commissione europea. Stiamo parlando di lavoratori che hanno maturato il diritto al contratto a tempo indeterminato. Dicono: senza riforma non è possibile assumere. Falso: questi 160mila precari sono già interni alla scuola, lavorano ogni anno da settembre a giugno. Nel dettaglio: i posti disponibili per nuove assunzioni sono 53.037, cui si aggiungono le circa 125mila supplenze annuali attivate lo scorso anno, per un totale di 178mila posti. E così, oltre ai proprietari di terra paternesi (che relativamente l’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli sapranno chi ringraziare), si aggiungono anche le decine di insegnanti precari della città di Paternò.