SIRACUSA – Dopo l’annuncio sul conferimento a un giornalista di un incarico gratuito, e successivamente alla nota diffusa da Assostampa Catania sulla faccenda per bocca del suo segretario Daniele Lo Porto, ed il pasticcio della conferenza stampa di giovedì scorso, giunge anche la presa di posizione del Gruppo Uffici Stampa Sicilia. Il presidente del GUS siciliano Francesco Di Parenti ha infatti dichiarato: “E’ giunto il momento che il sindaco di Catania, Enzo Bianco, faccia chiarezza sui progetti per l’Ufficio stampa del Teatro Massimo Bellini e, più in generale, sull’organizzazione del sistema dei rapporti con gli organi di informazione al Comune e negli enti ad esso collegati. Riteniamo che si tratti di un atto dovuto verso il sindacato dei giornalisti, specie in presenza di un contenzioso avviato dal collega che per 11 anni, con serietà e competenza, ha retto l’Ufficio stampa del prestigioso ente culturale. Assieme alla segreteria provinciale di Catania dell’Assostampa, avevo incontrato il sindaco Bianco lo scorso febbraio. Da quella riunione avevamo tratto il convincimento che si potesse aprire a Catania una fase nuova, rispettosa delle legge 150 e dei principi di trasparenza in essa contenuti. Invece non sono seguiti atti concreti e del tavolo tecnico concordato in quella sede non si vede traccia. Al contrario, assistiamo ad annunci che si pongono in netto contrasto con le norme basilari sui rapporti di lavoro e con la giurisprudenza, visto che proprio un anno fa la Corte dei conti ha cassato la possibilità di collaborazioni gratuite negli enti pubblici, anche per figure di staff e operanti in stretta collaborazione con l’organo di vertice. Il fatto che il comunicato di invito alla conferenza stampa di giovedì porti la firma di una funzionaria amministrativa non mette i vertici del Teatro Massimo Bellini al riparo, anzi peggiora la situazione ed espone l’impiegata al rischio di una contestazione di esercizio abusivo della professione giornalistica. Lasciando all’Ordine dei giornalisti di Sicilia ogni valutazione sugli aspetti deontologici, sono certo che nessun collega che abbia a cuore la professione e la dignità del nostro ruolo vorrà accettare l’eventuale proposta di collaborazione gratuita”.