Irpef Paternò, firme contro Revisore dei Conti del Comune

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Dott. Salvatore Messina, componente del Colleggio dei Revisori dei Conti del Comune di Paternò

Dott. Salvatore Messina, componente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Paternò

Secondo quanto si è appreso nelle prime ore del mattino di oggi, il dott. Salvatore Messina, componente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Paternò, risulterebbe attualmente oggetto di una incredibile e fantasiosa raccolta firme proponente le sue dimissioni dall’incarico. Al centro del documento (che probabilmente sarà reso pubblico questa sera durante la seduta di Consiglio Comunale dove si parlerà ancora una volta di addizionale Irpef alle ore 20:00), si farebbe riferimento alle dichiarazioni pubbliche rese da Messina alcuni giorni fa – e riprese anche da Freedom in una ricostruzione punto per punto sull’addizionale Irpef – dove si è sbilanciato ancora una volta a proposito dell’aliquota relativa all’addizionale sull’Irpef. Dichiarava Messina: “Lunedì 8 giugno è convocato il Consiglio Comunale di Paternò per deliberare sulla riduzione dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef allo 0,2% per l’anno 2015. Il Collegio dei Revisori di cui mi onoro di far parte, nel 2014, aveva non solo dimostrato che non era necessario l’aumento dell’aliquota di che trattasi, ma aveva suggerito anche le modalità (autotutela) attraverso le quali era possibile ripristinare la precedente aliquota, pari allo 0,2%”. Una posizione, quella di Messina, perfettamente aderente a quella sottoscritta dall’intero Collegio dei Revisori in più occasioni. Lo scorso 26 novembre 2014 pubblicammo il testo integrale delle dichiarazioni rese sul bilancio dai Revisori, ove si evinceva uguale posizione relativamente l’annullamento del provvedimento attraverso cui fu approvato l’aumento dell’addizionale Irpef allo 0,8%.

In documenti ufficiali redatti dal Collegio dei Revisori si evinceva, tra le altre cose, che: “L’errata imputazione al bilancio di previsione di quota parte dei trasferimenti erariali costituisce violazione dei principi contabili dellart. 162 commi 1 e 5 del D. legs. 267/2000. Infatti, con tale errata imputazione non sono rispettati i postulati di veridicità, comprensibilità, significatività e rilevanza, attendibilità, verificabilità, coerenza e comparabilità”. E che: “si ritiene che le motivazioni addotte nei pareri espressi sulla proposta deliberativa non siano sufficienti ad ostare sul ripristino dell’addizionale comunale all’IRPEF in misura pari a quella previgente (0,2%), mediante annullamento della deliberazione n. 84 del 30/09/2014 (che ne ha previsto l’aumento allo 0,8%)”. Sui Revisori dei Conti si espresse sempre lo scorso Novembre 2014 anche il sindaco di Paternò, Mauro Mangano, dichiarando che: “Si potrebbe recuperare un po’ di equilibrio se anche organi tecnici come quello dei Revisori dei Conti evitassero di apparire parti del gioco politico”. Per il sindaco (ed evidentemente per la sua maggioranza in Consiglio Comunale), se un organo terzo ed indipendente, eletto dal Consiglio Comunale, esprime posizioni contrarie a quelle espresse politicamente da amministrazione e maggioranza consiliare, ecco che quell’organo terzo ed indipendente risulta essere “parte del gioco politico”. Intimamente, siamo pronti a scommettere che se i Revisori avessero dato credito alle ragioni di amministrazione e maggioranza (cioè che il rischio dissesto economico-finanziario sussisteva e che lo 0,8% sull’Irper era giustificato), il lavoro del Collegio stesso sarebbe stato valutato in modo assai diverso.

Tuttavia, pare che tutto questo non sia andato giù al consigliere di maggioranza Lorenzo Arcoria, il quale starebbe lavorando proprio al documento sul quale sarebbero già state apposte le firme dei consiglieri comunali di maggioranza. Un documento che induca alle dimissioni dello stesso dott. Salvatore Messina, reo di aver semplicemente sottolineato quanto già in più occasioni pubbliche ed istituzionali aveva dichiarato. Una notizia che si ritiene possa trovare riscontro questa sera in Assise Civica durante la seduta sull’Irpef.

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