di Andrea Di Bella
Questa notte altro blitz della criminalità al punto vendita “Signorello Area Moda” di via Vittorio Emanuele a Paternò. In concomitanza, il sindaco di Paternò su Facebook dichiarava: “Stanotte due furti sventati. Importante lavoro dei carabinieri. Si combatte ogni giorno”. Mentre al quotidiano LiveSicilia lo scorso 12 aprile, sempre Mangano dichiarava: “La cultura della legalità è più diffusa”, in un’intervista dal titolo: “A Paternò adesso c’è più ordine e legalità”, ad evidenziare il totale scollamento di questa amministrazione dalla città. Ed intanto, le parole del Prefetto di Catania appaiono gravissime. All’emittente VideoStar, il Prefetto Maria Guia Federico ha infatti dichiarato che “Non basta chiedere un’intervento solo sui giornali, bisogna volerlo fattivamente”. Ed ancora: “Le forze dell’ordine sono sempre attive se ci sono e ci saranno delle problematiche, il comitato per la sicurezza e la Prefettura sono disponibili a valutare qualsiasi situazione ci venga sottoposta”. Ciò che emerge dalle parole del Prefetto è:
1) La questione sicurezza, evidentemente, non è stata posta al Prefetto in maniera tale dall’amministrazione comunale, da lasciare emergere in modo chiaro ed incontrovertibile la situazione di gravissima emergenza in cui versa il territorio. 2) Allo stato attuale, non è ancora stata richiesta la convocazione del Comitato per la Sicurezza.
Allo stesso tempo, in attesa di quella che non abbiamo paura a definire un’autentica buffonata (la marcia della legalità organizzata per sabato 23 maggio dall’amministrazione comunale, con alla fine la proiezione di un film documentario), una constatazione semplice: Paternò vanta non solo un’amministrazione comunale di centrosinistra, in linea col governo regionale (Crocetta) e nazionale (Renzi), ma anche un eletto al Senato della Repubblica che risponde al nome di Salvo Torrisi. Il senatore Torrisi è esponente di un partito che esprime il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Dobbiamo aggiungere altro?