SEGNI DEI TEMPI – La fede è forgiata alla scuola del dolore

Sharing is caring!

spot segni dei tempi salvatore ali sito internet

Praying Hands bibleIn At 18, 23-28 si parla di “un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture”, che nella sinagoga di Efeso, parlava e insegnava ciò che si riferiva a Gesù. Ma nonostante la sua grande cultura, ha bisogno che una coppia di sposi, Aquila e Priscilla collaboratori di Paolo nell’evangelizzazione, lo istruissero con più accuratezza sulla via di Dio. Si tratta di una indicazione veramente straordinaria e per certi aspetti anche all’avanguardia, in quanto si parla di una coppia di sposi protagonisti nell’evangelizzazione e nella catechesi, al pari degli apostoli. Bisogna aspettare duemila anni prima che si riscoprisse la soggettività pastorale della coppia cristiana, il ruolo che le coppie hanno nella pastorale della Chiesa, corresponsabili insieme ai presbiteri. Oggi questo è ormai un dato acquisito, ma c’è da chiedersi se viene valorizzato nelle nostre comunità ecclesiali, oppure ancora si preferisce relegare le coppie a oggetti dell’evangelizzazione e dell’azione della Chiesa. Meditando il brano in questione, inoltre, c’è da chiedersi: ma come mai un uomo di cultura come Apollo ha bisogno della catechesi di una coppia che certamente non era, a livello culturale, alla sua altezza? Forse perché la fede non è fatta di parole, anche erudite, non è una dottrina, per quanto dotta e convincente, ma è un’esperienza di vita forgiata alla scuola del dolore, che solo attraverso la semplicità e la forza della tenerezza tipica della vita di una coppia, può penetrare nel cuore dell’uomo e far scoprire il mistero di Dio. Ce ne dà testimonianza Papa Francesco che con la sua parola semplice e i suoi gesti familiari riesce a far innamorare tutti del Vangelo di Gesù. Ecco perché è necessario che il ruolo della famiglia venga sempre più riconosciuto, sostenuto, aiutato dalla Chiesa e dalla società, perché la famiglia può ancora dare tanto attraverso la propria, specifica missione che è più vasta del “che cosa posso fare in parrocchia”: una missione che va dal campo educativo, a quello della professione e dell’ambiente di lavoro, dall’animazione culturale all’esigente impegno socio-politico, dall’accompagnamento pastorale dei fidanzati alla crescita nella fede fino alle forme di aiuto alle coppie in difficoltà. Possiamo dire che è proprio il tempo che la famiglia ritorni protagonista nella Chiesa, come lo era al tempo di Paolo e degli Apostoli.

Padre Salvatore Alì

Leave a Reply

Submit Comment
*