Ieri 8 maggio si è fatta memoria in Sicilia di Maria santissima sotto il titolo di Madre della Chiesa, un titolo voluto dal Beato Papa Paolo VI durante il Concilio Vaticano II e che affonda le sue radici nella Scrittura. Maria, infatti, è diventata madre della Chiesa quando ha accolto nel suo seno il Verbo di Dio; ha esteso la sua maternità a tutti gli uomini, quando sotto la croce riceve da Gesù l’apostolo Giovanni come figlio e questo la prende nella sua casa come madre. Da quel momento Maria ha cominciato a svolgere la sua missione materna verso la Chiesa: dopo l’ascensione la troviamo, infatti, a Gerusalemme, nel Cenacolo, in preghiera con gli apostoli, facendosi strumento di comunione per la prima comunità cristiana. E da allora continua a proteggere e guidare tutti noi discepoli del suo Figlio Gesù, come fa ogni madre sulla terra con i suoi figli. Sempre ieri è stato il giorno della supplica alla Madonna del Rosario, tanto cara al popolo dei fedeli. In questa stupenda invocazione si prega per ben due volte per il mondo, per l’Europa, l’Italia, e le famiglie. La preghiera, lo sappiamo, è anche affidamento e intercessione, per cui pregando per il mondo abbiamo chiesto la pace tra i popoli, dono sempre desiderato e mai vissuto pienamente. Per l’Europa, chiediamo e ci auguriamo che non rinneghi le proprie radici cristiane, sacrificandole al dio denaro. Per l’Italia, speriamo che possa uscire da questa ormai lunga ed estenuante crisi economica che l’ha impoverita e intristita, in particolare il nostro sud che, invece che essere guardato con commiserazione dai nostri politici, avrebbe piuttosto bisogno di più attenzione, per un effettivo sviluppo come il nord, tanto vantato e indicato come modello. Infine una preghiera a Maria per le nostre famiglie affinché non manchi mai in esse la comunione e l’amore, forze capaci di far superare ogni difficoltà della vita quotidiana.
Padre Salvatore Alì