SEGNI DEI TEMPI – Il Frecciarossa umilia il Sud Italia

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19-frecciarossa-.JPG1Tra le “euforie” collettive del 25 aprile scorso c’è stata quella del Ministro delle Infrastrutture e i dirigenti delle Ferrovie dello Stato, che hanno inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, il nuovo treno Frecciarossa che raggiunge i 350 km/h unendo Milano e Roma in due ore e mezzo, presentando questo traguardo come un successo per l’Italia che fa ben sperare per connettere anche il Sud. Infatti, ci sarà un’allungamento sino a Napoli, ma niente di più perché al di sotto di Napoli, per il governo, non c’è più nulla, non esiste niente, addirittura l’alta velocità non è stata neanche progettata, per cui non sarà mai fatta. Non si può presentare come un successo, qualcosa che piuttosto umilia il nostro paese dato che ci sono delle regioni, come la Sicilia, dove non esistono treni che le collegano al nord, per cui, chi sceglie disgraziatamente il treno deve traghettare a piedi e prima di arrivare al nord deve fare almeno un cambio. Non si può parlare di sviluppo sino a quando ci sono strade e autostrade indegne per un paese che si dice civile che stanno ad una ad una crollando, per cui è più facile andare da Milano a Napoli, che da Catania a Palermo o da Catania a Trapani e dintorni. E non parliamo poi degli aeroporti, declassati nonostante il numero di passeggeri sia tra i più alti tra gli aeroporti d’Italia. Ma lo sappiamo la Sicilia e il meridione in genere non è Italia. Cosa c’è, dunque, da festeggiare quando una parte del paese è arretrata, come i più poveri paesi del terzo mondo e un’altra parte e super sviluppata tanto da poter competere con le nazioni del nord Europa? Come si può gioire quando, come ha scritto in questi giorni un quotidiano nazionale, il divario tra nord e sud si allarga sempre più? Sino a quando vi saranno due italie non c’è nulla per cui gioire e festeggiare, nonostante i quotidiani proclami che tutto va bene … forse solo nei sogni di chi li fa.

Padre Salvatore Alì

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