Paternò, Nino Naso: “Progetto politico aperto. I partiti si aggreghino”

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nino naso

Naso lei ha inviato una documentazione dettagliata sull’addizionale Irpef alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, al Prefetto di Catania e all’assessorato regionale agli Enti Locali. Insieme alla documentazione anche molte migliaia di firme. Quali sono gli sviluppi?
Sentiamo forte la responsabilità che ci hanno dato i cittadini con quasi 6mila adesioni, che rappresentano quasi tutte le famiglie della città. Stiamo interloquendo con le Istituzioni coinvolte ed anche l’Ente Comunale ci ha dovuto dare retta perché lo impone l’articolo 80 dello Statuto Comunale. Abbiamo sollecitato più volte Consiglio e Amministrazione. Adesso attendiamo, perché la città aspetta risposte. La nostra non è una raccolta di firme come un’altra: è una proposta di delibera vera e propria che fa fronte ad un provvedimento iniquo di un’amministrazione che si sta contraddistinguendo come l’amministrazione delle tasse, nonostante si fossero proposti come amministrazione anti-tasse. E non tasse qualsiasi, ma tasse dei record: abbiamo l’Imu più alta d’Italia, la Tari e la Tasi a livelli altissimi, arriva la spazzatura con importi enormi da pagare e pare che anche sull’acqua stiano per arrivare le batoste. E’ chiaro, quindi, che una aliquota Irpef così alta non è giustificata né sopportabile.

Siamo diversi dagli altri Comuni?
Da altre parti si comportano come veri e propri padri di famiglia: introducono una tassa ma ne rimodulano un’altra, per non gravare troppo sulle famiglie e sui pensionati. Vanno incontro alle esigenze reali. Lo Stato adesso sta anche aggiungendo l’Imu agricola. Ascoltando le esigenze della città non potevamo non andare avanti. E se si perderà ancora tempo nel far arrivare la nostra proposta in Consiglio Comunale, adiremo le vie legali perché la voce della città non può essere soffocata.

Crede che esista un tentativo di “insabbiamento” da parte degli uffici o delle Istituzioni?
La nostra paura è proprio questa. Nel caso, valuteremo azioni legali mirate. Non si può sottacere alla volontà popolare. Quando il Popolo, firmando, ti dice che vuole discutere su un tema specifico, da amministratore hai il dovere morale ed istituzionale di ascoltare ed eventualmente assumerti la responsabilità di decidere cosa fare.

Si parlava di Imu agricola. Lei sa bene che il senatore paternese Torrisi ha votato favorevolmente salvo poi fare marcia indietro. Come commenta questo fatto?
Non solo Torrisi ma anche altri parlamentari siciliani hanno votato questa porcheria. Sarebbe servita e continua a servire l’unione per far fronte alle esigenze dei nostri agricoltori e dei proprietari di terra, le cui difficoltà sono sotto gli occhi di tutti. Se Torrisi ha fatto retromarcia, io sono contento. E spero lo facciano tutti, perché quando si deve rappresentare una regione come la nostra si deve tenere conto delle vocazioni del territorio. Chi ha votato l’Imu agricola ha indubbiamente sbagliato.

Cosa dice sull’ospedale?
La battaglia sull’ospedale l’ho condotta anche da consigliere comunale e la continuo da semplice cittadino. Sono stato anche a protestare con tanti amici, con le associazioni davanti al Tribunale di Catania. E’ chiaro, però, che una cosa è ciò che possono fare i cittadini. Altro è ciò che può e deve fare la politica e chi ricopre ruoli istituzionali. Compito dell’opinione pubblica e della stampa è alzare i polveroni e l’attenzione; nella stanza dei bottoni, però,  chi può ha il dovere di impegnarsi e far si che la volontà del Popolo venga accolta. Questo purtroppo non è accaduto: il punto nascita è stato chiuso, rischiano anche altri reparti e si parla anche di ridimensionamento del Pronto Soccorso. Sono cosciente del fatto che la perdita di forza delle nostre unità operative rappresenterebbe una pagina bruttissima per la città.

L’impegno politico?
L’ho ribadito in diverse occasioni anche dalle colonne del suo giornale: esiste e deve esistere. Con molta responsabilità, dico che i cittadini hanno bisogno di riferimenti. Giornalmente ricevo decine di telefonate, persone che vengono a trovarmi anche sul posto di lavoro per chiedere aiuto, considerazione, consiglio. Si trovano davanti un’amministrazione assente, che tartassa i cittadini togliendogli dalle tasche più di un milione di euro con l’addizionale Irpef. La manutenzione è al minimo, le strade sono disastrate. La spazzatura accumulata ovunque, l’igiene urbana è al limite della sufficienza. Si è improvvisato per la collina storica, con l’input legittimo arrivato dalla Chiesa per poi arrivare a quello scempio con la pittura fai da te della scalinata settecentesca. E poi su via Vittorio Emanuele nessuna programmazione. Non s’è capito bene se è isola pedonale o se è zona aperta al traffico. Al centro di Piazza Regina Margherita vi è ancora la terra accumulata dentro cui era piantato l’albero di Natale. O peggio ancora i segnali stradali attaccati grossolanamente sui lampioni artistici. Gli agenti di Polizia Municipale fino a qualche mese fa senza divise, per più di un anno. E’ tutta un’improvvisazione. Ho sentito dei cittadini che facevano richieste per delle lampade nelle vie e sono passati mesi. E non è nemmeno un problema di liquidità, perché mi pare che adesso i soldi ci siano anche e soprattutto per finanziare attività che non rappresentano una priorità per la città.

Politicamente, che tempi ritiene ragionevoli per costituire un progetto alternativo?
Il tempo ormai sta per scadere. Si deve lavorare coi professionisti, con le associazioni, gli operai, con le donne, con tutti. Si deve lavorare con le forze positive della città, mettersi insieme e lavorare ad un progetto serio. Chi sarà il candidato sindaco, gli assessori o altro è di secondaria importanza. Deve esserci una amministrazione della città, una presenza che non c’è. Ciò che abbiamo visto con questa amministrazione non l’avevamo mai visto, serve un totale cambio di rotta. Serve un progetto che sia fatto di professionisti delle materie amministrative, io sono per una giunta di cittadini esperti. Di persone che si calano sul territorio e per ventiquattrore al giorno abbandonano anche parte del proprio lavoro per dedicarsi alla propria città. Il sindaco Mangano ha rinunciato fino ad ora a compiere questo doveroso sacrificio.

Ritiene che il dialogo debba avviarsi certamente con la città, ma anche con quelle parti politiche alternative a questa amministrazione?
Certamente serve un progetto civico. La politica, se vuole, potrà aggregarsi e offrire il suo importante contributo. Abbiamo la necessità di collegarci con gli Enti, con lo Stato, con la Regione e con l’Europa. Specie in questo momento di crisi fortissima, serve il collegamento con tutti. Serve tenacia e la capacità di interagire con gli organi sovrastrutturali rispetto al nostro. Quello che non ha mai fatto questa amministrazione.

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