Era ora! Finalmente il campionato di Serie A torna ad essere interessante ed avvincente sotto tutti i punti di vista: una lotta-salvezza sempre più enigmatica, con cinque squadre in soli quattro punti. Una corsa ai posti europei sempre più serrata e soprattutto un duello-scudetto che mancava dalla stagione 2011-2012 (quello vinto dalla prima Juventus di Conte sul Milan dell’Allegri bis, campione in carica). I bianconeri, dopo aver vinto a mani basse il torneo dello scorso anno, in questa stagione stanno facendo ancora meglio in classifica, infrangendo record su record: 66 punti in 25 gare, di cui 13 giocate in casa e tutte vinte. Questi numeri demoralizzerebbero qualsiasi diretta concorrente, eccetto che una: la Roma. Dopo aver trascorso le ultime annate nell’anonimato, i giallorossi hanno finalmente trovato la giusta quadratura del cerchio con il tecnico francese Rudi Garcia, e stanno rispondendo colpo su colpo agli squilli della “Vecchia Signora”. Le scelte dei nuovi vertici societari americani e del direttore sportivo Sabatini hanno rimesso in carreggiata non solo una squadra, ma persino l’intero popolo della “Magica”, spazientito (per usare un eufemismo) dopo aver perso il derby con la Lazio in finale di Coppa Italia, e che adesso sogna di rivivere la stessa festa scudetto al Circo Massimo nel 2001, quando si festeggiò l’ultimo tricolore targato dal duo Sensi-Capello, presidente e allenatore di una compagine che aveva come simbolo lo stesso capitano di adesso, l’immortale Francesco Totti. Del totem giallorosso e dei suoi compagni ha paura, e non poco, l’allenatore campione d’Italia in carica Antonio Conte. Il mister “martello” della Juventus, nel post partita del derby vinto tra le polemiche contro il Torino, è stato molto chiaro: “Non sono sereno come lo scorso anno, questa Roma è più forte del Napoli di Mazzarri”. Il tecnico salentino, il quale conosce benissimo le insidie della Serie A italiana avendola vissuta per svariati anni sia da giocatore che da allenatore, ha inoltre paragonato l’attuale Roma alla sua prima Juventus, sia per l’entusiasmo e per la fame che mettono in campo i giocatori capitolini (non a caso, il motto della società giallorossa per quest’anno è “hungry for glory”), e sia per la possibilità che ha la squadra di Garcia di concentrarsi solo sul campionato, visto che proprio come i bianconeri versione 2011-2012 non giocano le coppe europee.
Un vantaggio non da poco quello a disposizione della Roma, che dovrà essere pronta a sfruttarlo non appena le fatiche dell’Europa League, competizione ancor più logorante della Champions League, si faranno sentire sulle gambe dei bianconeri. Oltre a questo, c’è da dire che i giallorossi, attualmente a -9 dalla Juventus, devono recuperare il match dell’Olimpico contro il Parma del grande ex Cassano, sospeso il 2 febbraio dopo pochi minuti dal calcio d’inizio (causa pioggia), e che verrà rigiocato ad inizio aprile. Quindi, con un’eventuale vittoria sarebbero virtualmente 6 le lunghezze di distacco, e il che metterebbe ancor più fiato sul collo a Buffon e compagni. Ci sono tutti i presupposti, quindi, per una corsa a due con vista tricolore che dovrà necessariamente passare dalla tappa dell’11 maggio all’Olimpico, dove Roma e Juventus si daranno battaglia in uno scontro diretto determinante che promette scintille. Che vinca il migliore.