Domenica scorsa nelle nostre parrocchie alla fine delle celebrazioni alcuni esponenti del Comitato per la difesa dell’Ospedale Ss. Salvatore, hanno letto un comunicato con il quale si chiedeva ai fedeli-cittadini di non rassegnarsi al tentativo di smantellamento del nostro presidio ospedaliero, ma di scendere nelle piazze e farsi sentire, da chi in questi anni è rimasto e continua a rimanere sordo ai bisogni del nostro territorio. Forse a qualcuno sarà sembrato strano sentire risuonare in chiesa parole che parlavano di indignazione, di rabbia, che incitavano alla “lotta”, ma la fede non è solo credere in Dio e nel suo Figlio unigenito Gesù Cristo, ma anche promozione, difesa e se è necessaria anche lotta per la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo e tra questi c’è il diritto alla salute che non può essere messo a rischio da scelte insensate di una Stato che valuta tutto solo dal punto di vista economico. Ci è stato strappato il punto nascita, non vogliamo che ci strappino ulteriori reparti riducendo l’Ospedale di Paternò ad una semplice e inutile “guardia media”. In questi giorni il Vangelo ci parla di un personaggio, Nicodemo, un dottore della Legge, fariseo e membro del Sinedrio che, secondo il Vangelo di Giovanni (3,1-21), andò di notte da Gesù e lo interrogò circa il suo insegnamento. Ne venne fuori uno dei dialoghi più belli che si trovano nei vangeli, che certamente avrà toccato nel profondo del cuore lo stesso Nicodemo tanto da ritrovarlo mentre interviene in difesa di Gesù quando i Farisei vorrebbero farlo arrestare (7,45-51) e alla fine mentre aiuta Giuseppe d’Arimatea a deporre il corpo di Gesù nella tomba (19,39-42). Nicodemo, però, sarà uno che non riuscirà a fare il passo decisivo della conversione o, come gli dirà Gesù, della rinascita nello Spirito. «Nascere dallo Spirito» significa essenzialmente nascere alla vita nuova: quella che ha i parametri della fede, della speranza, della carità, quella che guarda con gli occhi di Cristo sugli eventi e sulle persone, quella la cui logica è il Vangelo e in forza di questa logica evangelica orientare il mondo a Cristo. È il frutto della Pasqua che deve illuminare non solo la vita del cristiano, ma anche le realtà dove l’uomo vive, lotta, spera. Ci hanno tolto la possibilità di nascere nel nostro paese, speriamo che non ci tolgano la speranza di far rinascere questa Città. Per il momento perché non cominciamo, ciascuno di noi, a rinascere ad una vita nuova, per un rinnovato senso civico e amore per Paternò?
Padre Salvatore Alì