SEGNI DEI TEMPI – “Auguri a chi non nascerà più a Paternò”

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In questo giorno di Pasqua, giorno della risurrezione di Cristo, desidero esprimere i miei auguri di pace a tutti i lettori. Permettetemi, però, di fare degli auguri particolari. Auguri a tutti i bambini, a quelli che non potranno più nascere nella nostra Città per scelte opportuniste e politiche, e a quelli che pur nascendo in altri paesi avranno la responsabilità di crescere a Paternò e imparare ad amare questo territorio ricco di storia e cultura, ma nello stesso tempo umiliato e sofferente. Auguri ai giovani che restano qui e si scommettono con coraggio in attività economiche che hanno dato vita ai nostri quartieri; a quelli che, per mancanza cronica di prospettive lavorative, hanno dovuto emigrare perché in cerca di un lavoro che possa dare loro la prospettiva di un futuro sereno e dignitoso e anche a quelli a cui abbiamo rubato la speranza e, rassegnati, non cercano più lavoro. Auguri a tutte le famiglie continuamente tartassate da tasse sempre più esose e nonostante tutto cercano di sopravvivere e andare avanti con speranza, anche se molte volte provata. Auguri a coloro che sono stati chiamati ad amministrare questa comunità e lo fanno con impegno, ma anche con sacrificio e difficoltà per le sempre più ristrette risorse economiche, ma auguri anche a chi vanifica questo lavoro attraverso l’ostruzionismo preconcetto, la critica sterile, il vandalismo che deturpa e umilia le bellezze della nostra Città. Auguri, infine, a Paternò, questa Città tanto bella, tanto ricca di storia, tanto vivace per iniziative culturali, ma anche tante volte ferita e umiliata da chi da essa abbiamo solo ricevuto e dovremmo piuttosto ricambiare con il nostro amore che si esprime nel rispetto e nella sua valorizzazione. Auguri cari amici e fratelli: non abbandoniamo mai la speranza, non perdiamo mai la fiducia e il coraggio di raggiungere grandi obiettivi, perché Cristo nostro Signore è risorto e ci invita a guardare sempre avanti, sempre in alto, per un vero rinnovamento di vita e una convivenza di pace.

Padre Salvatore Alì