SEGNI DEI TEMPI – Riflessione sulla fiducia, passando per il tradimento di Giuda a Gesù

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Il Vangelo di oggi, Gv 13,21-33.36-38, lascia l’amaro in bocca. Gesù anticipa che uno dei suoi discepoli, Giuda, lo tradirà e un altro, Pietro, lo rinnegherà. Immagino i sentimenti del cuore di Gesù in quel momento: di tristezza, di delusione, di solitudine. Nel momento in cui avrebbe bisogno di più amore, viene abbandonato e lasciato solo, al suo destino. E noi dove siamo in questo momento? Con Gesù, o anche noi siamo scappati, lo abbiamo tradito, lo rinneghiamo con la nostra indifferenza? Si può fidare Gesù di noi? E noi ci fidiamo di lui? In questi giorni siamo stati tutti colpiti dalla tragedia dell’aereo precipitato in Francia, non solo per tutte le vittime per le quali preghiamo, ma soprattutto per la modalità dell’incidente causato dal copilota che ha voluto distruggere deliberatamente l’aereo e la vita dei passeggeri. Al di là della tristezza per quanto avvenuto, credo che questa tragedia mette in crisi quel rapporto di fiducia che è alla basa della convivenza umana e fondamento della vita stessa. Infatti ogni momento della nostra vita è un atto di fede, qualsiasi cosa facciamo o con chiunque abbiamo a che fare dobbiamo esercitare la virtù della fiducia. Al contrario, penso, che non ci sarebbe vita, perché la vita sarebbe un’inferno. E allora, mi chiedo: di chi ci si può veramente fidare? Come possiamo affidare la nostra vita a qualcuno e fidarci di lui? Forse è meglio rifugiarci in noi stessi e diffidare da tutto e tutti? In questi giorni santi vediamo come di Uno possiamo fidarci e cioè Dio, che nella morte e risurrezione di Cristo ha rivelato e confermato il suo Amore per noi e ci esorta a credere e fidarci di Lui sempre, comunque e dovunque, ad abbandonarci alla sua volontà nella certezza che così la nostra vita raggiunge il massimo della realizzazione. A fidarsi di Dio ci si guadagna sempre e non si rimane delusi.

Padre Salvatore Alì