Lo scorso 7 marzo è stata riaperta un’antica e bella cappella che, come un diamante incastonato in un anello, si trova nel complesso del Monastero delle Benedettine ed è dedicata a Maria SS. Annunziata. Non è l’unico esempio nella nostra Città, della devozione all’Annunziata: basti pensare alla Chiesa del Monastero e alla Chiesa dei Cappuccini dedicata a S. Francesco all’Annunziata, da cui prende nome anche il quartiere. Questo testimonia la devozione del nostro popolo per la Madonna e in particolare per l’Annunziata che oggi la Chiesa festeggia. Se pensiamo al racconto evangelico dell’annuncio di Gesù a Maria (Lc 1, 26-38) ciò che risalta di più è il “fiat”, il si della Vergine a Dio, che vuole fare grandi cose in Lei. “Sì”, una piccolissima parola del vocabolario, ma che ha una grande valenza, perché è una parola che dà gioia, dà sicurezza, dà pace, dà felicità. È per questo che quando siamo chiamati a grandi cose, a scelte importanti e fondamentali nella vita ci viene chiesto di dire sì, di dare, cioè, la nostra disponibilità ed essere per gli altri. Guardando a Maria impariamo ad amare Dio pronunciando il nostro “sì” attraverso un sorriso da donare, quel lavoro da svolgere, quella macchina da guidare, quel pasto da preparare, quell’attività da organizzare, quel malato accanto a noi da consolare. Attraverso Maria accogliamo giorno per giorno e ora per ora il Dono della Vita di Dio e offriamo la nostra vita, doniamola con gioia e per amore.
Padre Salvatore Alì