Da alcune settimane la gestione degli impianti sportivi della città è tornata al centro del dibattito politico. Cos’ha da dire su questo?
MINUTOLO – In diverse occasioni, sia in commissione sport che con il gruppo che rappresento in giunta cioè Percorso Popolare (composto dai consiglieri Comis, Sciacca e Statelli, ndr), abbiamo intrapreso già da tempo una discussione approfondita sull’argomento. Abbiamo individuato una strada da seguire anzitutto facendo un consuntivo dei costi dei nostri impianti. Lo stadio “Falcone-Borsellino” ha un introito annuale di circa 5mila euro l’anno a fronte di costi fissi che vanno dai 50 ai 55mila euro ogni anno, senza contare gli interventi di manutenzione e di straordinaria amministrazione. Esiste il rischio materiale ed oggettivo che tra due anni esista a Paternò un mostro ecologico non più utilizzato e quindi abbandonato a se stesso, perché il Comune non ha più le ingenti risorse che servono a far fronte alle sempre più forti necessità di una struttura sportiva come il nostro stadio.
Quindi?
MINUTOLO – Quindi, sondare la città e capire se esiste qualcuno in grado di poter far fronte da privato alla gestione dell’intera struttura. Si andrebbe così ad evitare l’esborso dei 55mila euro annuali, ed in più chi lo gestirà avrà la possibilità di potere apportare tutte quelle modifiche e migliorie che più necessitano, per aumentare gli standard qualitativi. Se avessimo avuto un campo in condizioni ottimali avremmo certamente potuto predisporre con gli eventuali enti che si proporranno un accordo al rialzo, a tutto vantaggio dell’Ente Comunale. Così non è, quindi chi si aggiudicherà la gestione attraverso bando pubblico avrà certamente la possibilità di apportare modifiche a cominciare dal manto erboso, adeguare gli spogliatoi e ampliare le tribune, ma nel tempo avrà certamente la possibilità di usufruire di utilizzare la struttura non solo per le attività sportive ma anche per la realizzazione di attività turistiche.
COMIS – Noi come Comune riusciamo a dare risposte al cittadino? Se il Comune riesce ad avere una struttura in condizioni idonee, e nel frattempo riconsegnando degnamente questa struttura alla città, è o non è una cosa positiva? L’Ente Comunale fino ad oggi non è riuscito a fare questo da solo, e continuando così si andrà sempre peggio. Il Comune, se c’è qualche imprenditore che fa una proposta a vantaggio della città, noi siamo pronti a dare risposte. Per quanto mi riguarda, sarebbe già una grande cosa risparmiare come Ente 55mila euro ogni anno, destinando le somme ad altre priorità. E stiamo parlando solo del campo di calcio. Se questo si applicasse anche al campo da tennis, il vantaggio economico di partenza sarebbe maggiore.
MINUTOLO – Su questo volevo aggiungere che, a proposito dei campi da tennis, ne è nata una polemica con l’ex assessore allo sport Alessandro Cavallaro. Per lo stadio, l’iniziativa è stata ripresa proprio da Cavallaro. Oggi, infatti, non mi spiego come Cavallaro abbia cambiato idea, se ha cambiato idea.
Quali garanzie per il Comune?
MINUTOLO – Chi si aggiudicherà la gestione attraverso il bando, dovrà certamente garantire delle polizze fideiussorie che andrà depositata in banca, attraverso cui garantirà la certezza dei lavori di mantenimento e ristrutturazione della struttura. Eviteremo, ovviamente, di ritrovarci col privato che inizia dei lavori che non finirà mai, lasciando la città senza stadio. Non siamo sprovveduti, e faremo tutto alla luce del sole. La bozza di convenzione è quasi pronta: la porteremo presto in commissione sport dove sarà analizzata. Tengo molto a questa cosa. Come giunta abbiamo lanciato le direttive generali, adesso l’iter istituzionale è tutto in divenire.
COMIS – Siamo consapevoli che troveremo molte resistenze. Se vogliamo arrivare allo scopo, dobbiamo anche essere consapevoli che tirare troppo la corda porterà ad un nulla di fatto. E questo noi vogliamo assolutamente evitarlo. Garantire troppo l’Ente Comunale e poco o niente chi dovrà investire sulle strutture è da folli: chi vuole fare qualcosa per i nostri impianti sportivi deve poterlo fare, e l’Ente Comunale ha il dovere di metterlo nelle condizioni di farlo. Quale imprenditore assumerebbe un rischio di tale portata senza vedere in questa operazione anche dei vantaggi? Con un bando garantiremo trasparenza sugli ipotetici interlocutori. Dopo, quando arriveranno le proposte, dovrebbe essere compito del Comune sedersi insieme al privato e trovare la soluzione migliore per spartire gli oneri e garantire vantaggi ad entrambe le parti. A dimostrazione della trasparenza attraverso cui tutti noi vogliamo lavorare, si sta pensando anche di poter far fare un passaggio in Consiglio Comunale immediatamente dopo l’eventuale affidamento, così da garantire massima democrazia. Sarà eventualmente il Consiglio, a quel punto, ad assumersi la responsabilità di rifiutare una proposta economica senza alcun dubbio favorevole per l’Ente.
Avete previsto dei tempi?
MINUTOLO – Abbiamo pensato per un affidamento almeno per 12 anni. All’imprenditore privato deve essere dato il tempo per poter rientrare delle eventuali spese sostenute in fase di ristrutturazione della struttura. Ed eventualmente, rinnovabili. E nella convenzione, sarà certamente previsto un rendiconto annuale sulle attività svolte all’interno, quanto si è incassato, quanto si è speso ed altro ancora. Rendiamoci conto che la proprietà resterebbe totalmente pubblica, ed anche le tariffe saranno quelle che indicherà l’Ente Comunale.
Per i campi da tennis?
MINUTOLO – In molti sono interessati. Abbiamo un’entrata annuale di 8mila euro, a fronte di costi annuali fissi di 38mila euro. Siamo evidentemente in perdita. Ricordo i tempi in cui il TennisClub, ai tempi del sindaco Ligresti, era affidato al club Palumbo, che organizzava tennis per bambini, per le scuole, tornei internazionali, tornei femminili, creazioni di circoli. Peraltro, ma questa è opinione personale, un campo da tennis non è fatto per una gestione pubblica. Sabato e domenica, giorni in cui viene maggiormente fruito, i custodi spesso non sono disponibili. I nostri sono cinque campi, attualmente ne vengono utilizzati solo due. Il privato avrebbe la possibilità di apportare modifiche e rendere fruibili tutti i campi e realizzare introiti maggiori. Se crederemo in questa politica, sarà meglio per la città. Peraltro, già in altri Comuni esiste l’affidamento diretto dei campi sportivi. A Lentini come a Milano, per esempio. Perché a Paternò non è possibile?
Passiamo al Carnevale.
MINUTOLO – Le critiche ci stanno, se aiutano a migliorarsi. C’è chi dice che con le somme a disposizione non fosse possibile realizzare il Carnevale. E’ vero, non potevamo fare miracoli. Noi invece siamo dell’avviso che bisognava dare un segnale alla città. Nessuno ha mai detto che avremmo ripreso il Carnevale di una volta, ma volevamo evitare che nei giorni di festa le città fossero deserte. Da dove si inizia quindi? Da piccole cose, e col nostro budget abbiamo potuto fare questo. Oggi non abbiamo i presupposti per offrire un Carnevale da 400mila euro come qualche anno fa. Quindi? Cosa facciamo? Stiamo fermi, senza più fare nulla? Io credo che bisogna ripartire piano piano.
Quanto è costato?
COMIS – 22.500euro, di cui la metà solo costi fissi. Materialmente, abbiamo fatto un Carnevale con poco più di 10mila euro, offrendo i migliori abiti degli anni passati. All’inizio erano previsti 15mila euro totali, ma abbiamo fatto fortissima pressione al sindaco che ha fatto in modo che – operando in dodicesimi di bilancio – si potesse arrivare ai 23mila. Tolte le polemiche, mi interessano i fatti. Ed i fatti dicono che il risultato è senza dubbio positivo. L’anno prossimo si deve tendere a migliorare, ed in quest’ottica stiamo cercando di trovare una soluzione migliore, creando una fondazione o un comitato permanente che si occupi a tempo pieno del Carnevale come ad Acireale o altri Comuni.