Si conclude con un altro (fortunato?) pareggio la sfida interna del Catania contro lo Spezia. Un punto che solleva poco il morale e ancor meno la classifica visti gli appena 30 punti che (attualmente) condannano gli etnei al penultimo posto, appena sopra il Varese, in piena zona retrocessione. Un 2-2 agguantato in extremis, proprio sullo scadere dei minuti di recupero, grazie ad un colpo di testa di Calaiò. L’attaccante non esulta, consapevole che quel gol siglato alla fine non cambierà affatto le sorti di una partita che era necessario vincere. A fine gara lo stesso numero nove rossazzurro parla di partita ‘stregata’: “In tante occasioni sarebbe stato possibile chiudere il match, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo sbagliato un gol e poi è subentrata la paura per il vantaggio degli avversari. Da parte nostra c’è il massimo impegno in campo ma, purtroppo, la fortuna non sta girando. Ci sono costati cari gli errori di Gillet e Sciaudone. Poi il palo di Ceccarelli. C’è un problema fisico e mentale ed in questi casi bisogna soltanto reagire per cambiare la situazione.’’
Anche Marcolin, ct rossazzurro, analizza la partita: “Costruiamo tante palle gol, andiamo in vantaggio ma poi manca sempre la lucidità necessaria per vincere. Sono contento della prestazione in campo dei miei uomini. Dobbiamo, però, essere più cattivi ed incisivi. Ma quando arrivi ben otto volte, nel corso di una partita, davanti al portiere avversario vuol dire che hai giocato bene.’’ Ottima la prova di Rosina , sempre più trascinatore e uomo di ‘sacrificio’. Martedì si recupererà la sfida della 25.ma giornata contro il Modena. Per i rossazzurri, adesso, ogni partita è uno scontro diretto per la salvezza. Trasferta delicata, non solo per la classifica ma anche per le sorti della panchina di Marcolin. Infatti, dal suo ingresso, il Catania è riuscito a vincere solo due volte in otto gare. Statistiche non esattamente brillanti e che, pertanto, in caso di insuccesso contro gli emiliani, potrebbero mettere a rischio la sua permanenza, sino a fine stagione, in casa Catania.
Mirco Lo Porto