di Andrea Di Bella
Ancora qualche giorno e Silvio Berlusconi avrà riacquistato (e per certi versi sudato) la tanto desiderata agibilità politica. Desiderata dallo stesso Cavaliere, ovviamente. Ed anche da Forza Italia e da quegli elettori moderati in affanno che hanno smarrito le coordinate che erano – e si spera siano ancora – il cuore pulsante del liberismo e del moderatismo contemporaneo. Si, perchè se da un lato la seducente tattica lepenista di Matteo Salvini erode e di gran lena elettorato a Forza Italia, dall’altro lato resta ancora proprio l’incognita agibilità di un Berlusconi impedito fisicamente nello svolgere l’attività principe di ogni leader politico: parlare al proprio popolo. Rientro alle 23:30 ogni sera, trasferte misurate, controlli periodici delle Forze dell’Ordine, i Pm alle costole e la Procura di Milano costantemente in allerta, svolgere attività politica risulta impossibile anche ad un campione delle campagne elettorali come il Cav. E quindi? Si attende con trepidazione il termine ufficiale della pena che è stata inflitta all’ideatore della presunta frode fiscale sui diritti tv del biscione, ordita proprio dal leader di Arcore, proclamato colpevole (pur non avendo mantenuto cariche sociali di Cologno fin dal 1993), a fronte di due assoluzioni eccellenti: Fedele Confalonieri (presidente Mediaset e materialmente colui che ha firmato i bilanci descritti come falsi) e Piersilvio Berlusconi (vicepresidente esecutivo).
Inutile tornare alle quisquilie: il termine della pena da scontare ai servizi sociali, anticipato di quarantacinque 45 giorni dal Tribunale di Sorveglianza, garantirà a Berlusconi la possibilità di recarsi nella Capitale e seguire personalmente le trattative in vista delle prossime elezioni regionali. E c’è già chi prepara la nuova macchina del fango: intercettazioni del Cav vengono diffuse proprio in queste ore, nelle quali è possibile ascoltare il Cavaliere mentre parla di cene, donne e feste private al telefono. Una ripetuta ed insistente violazione della libertà personale di un uomo e dei suoi interlocutori che non smette da anni, cioè da quando il martellamento mediatico ai danni del finto re della comunicazione italiana ha convinto certa magistratura e certa politica che sia l’unico modo per evitare che il centrodestra torni legittimamente al governo. Prospettiva più che alla portata, se si guarda con calma la serie di sondaggi che vengono diffusi quotidianamente da giornali e blog: il centrosinistra sarebbe in vantaggio sul centrodestra di soli 3/4 punti, con la Lega Nord a svuotare letteralmente il bacino elettorale grillino, incamerando quindi la protesta politica di governo anziché quella populista, isolazionista e del fancazzismo di Grillo. Aspettiamo l’8 marzo, quindi. Profetico anche il Tribunale: la festa della libertà di un vecchio campione celebrata nel giorno della sua passione più grande. Unica certezza: con Silvio agibile l’Italia sarà certamente un’Italia migliore.
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