Un asse tra sindacati e sinistra politica vasto e trasversale, che si opponga in maniera chiara al governo. Lo scrive il Corriere. Maurizio Landini, a 48 ore dalla sua intervista sul «Fatto Quotidiano», scende di fatto in campo, non smettendo i panni del sindacalista ma alzando il livello dello scontro con Matteo Renzi. E, mentre il caso del segretario della Fiom già agita Cgil, sinistra e minoranza Dem, incassando l’investitura di Sel e il gelo dei bersaniani, in serata è lo stesso Landini a tornare sulla sua potenziale discesa in campo, negando ogni aspirazione a fondare un partito ma parlando, nella sua replica all’attacco di Renzi, quasi da padre di un nuovo progetto politico: «Io sconfitto? La Fiom ha 350mila iscritti, più del partito di Renzi. E non facciamo cene da 1000 euro».