di Fabrizio Lo Porto
E’ successo praticamente ad ogni calciatore di passare da idolo dei tifosi ad essere fischiato ad ogni pallone toccato. Lo sa bene Lucas Castro, che faceva parte di quel tridente offensivo che nella stagione 2012/2013 aveva portato il Catania ad un passo dal sogno europeo, svanito per un soffio, ma che aveva comunque regalato la miglior posizione in classifica nella storia della società (ottavo posto) con un suo importante contributo, 4 reti e 6 assist.
Solo un anno dopo la stagione della disfatta: Catania retrocesso, giocatori fischiati e il gruppo argentino accusato di scarso impegno da parte dei tifosi. Nel posticipo del lunedi, il Catania riceve il Crotone tra le mura amiche, ospiti che vanno in vantaggio dopo soli 4 minuti di gioco in quella che sarà praticamente l’unica occasione creata in tutto il match. Al 63’ è il suo momento: poco meno di mezz’ora concessa all’argentino, al posto di Maniero. Al suo ingresso in campo subito qualche fischio da parte dei tifosi, si mette lì, largo sulla sinistra ruolo che predilige per puntare l’avversario superarlo e andare al cross. Ma non sembra proprio la sua serata (non lo sono da tempo) sbaglia praticamente qualsiasi pallone gli arrivi tra i piedi. Ma quando ormai tutti praticamente si erano rassegnati all’ennesima sconfitta in questo campionato, su un calcio d’angolo battuto dalla sinistra,Castro sale in cielo e metta la palla alle spalle del portiere calabrese, e il Massimino che esplode di gioia. In fondo basta poco per poter riconquistare il cuore dei tifosi. Lo sa bene Lucas Castro, che ieri, in allenamento, si è addirittura ripetuto: due reti alla formazione svizzera del Baden, in allenamento. Così, tanto per ribadire a Dario Marcolin che lui è rimasto e in campo vuole esserci.