CATANIA – Avrà luogo domani, 4 febbraio alle ore 18,00, all’interno della caserma “M.O. Sten. A. Santangelo Fulci” di Catania, la presentazione del lavoro di recupero e valorizzazione della monumentale tomba romana di età imperiale che è in parte visibile nel cortile principale della sede del Centro documentale dell’Esercito (ex Distretto Militare) e portato a termine in questi giorni dai docenti e dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
L’ operazione di recupero di questo importante monumento storico-archeologico, patrimonio della città, è stato possibile grazie alla sinergia fra l’Accademia di belle arti e i vertici dell’Esercito Italiano ed in particolare del comandante della Regione Militare Sud, gen. c.a. Corrado Dalzini, del comandante del CeDoc di Catania, col. Giuseppe Fontana e grazie alle necessarie autorizzazioni dell’Agenzia del Demanio e della locale Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali.
Per l’architetto Virgilio Piccari, attuale direttore dell’Accademia, si tratta di un evento importante sia per una istituzione di alta formazione artistica come quella che lui dirige e sia perché l’operazione aggiunge un nuovo tassello utile alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico-artistico della città di Catania. L’intervento di recupero e valorizzazione è stato eseguito secondo il progetto dell’architetto Enrico La Rosa, docente di Modellistica 3D dei BB.CC. e la consulenza del dott. Corrado Rubino docente di Disegno e rilievo dei BB.CC. e si è concretizzato nel riportare alla luce una intera parete esterna dell’edificio funerario romano e nella riapertura di un vecchio ingresso a una porzione della cella funeraria di pertinenza demaniale. Inoltre, durante la fase di scavo, è stata fatta l’interessante scoperta di un tratto di muro riferibile a una struttura anch’essa di epoca romana, posta a fianco del monumento.
Alla serata è stato dato il titolo di “Sant’Agata al Carmine” , in quanto, il monumento oltre ad essere uno dei più grandi edifici funerari di epoca romana di questo tipo, ha una lunga e particolare storia che, secondo la tradizione seicentesca, riportata da alcuni eruditi del tempo, avrebbe visto la prima sepoltura della martire cristiana Agata, la santa Patrona della città, il cui culto è particolarmente sentito dalla cittadinanza. Nel corso della la presentazione saranno proposti agli invitati i lavori degli allievi dell’Accademia, video proiezioni di ricostruzioni 3D e video mapping, nonché abiti femminili ispirati a Sant’Agata a cura della prof.ssa Liliana Nigro, docente di Storia del Costume per lo spettacolo.