Il giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni, a Silvio Berlusconi nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che sta scontando per la condanna definitiva per il caso Mediaset. Nei giorni scorsi, la Procura aveva espresso parere contrario alla liberazione anticipata. L’ex premier, quindi, terminerà l’affidamento in prova ai servizi sociali che sta svolgendo presso la struttura “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone, l’8 marzo prossimo. Lo riferiscono fonti legali. Berlusconi chiude
così il capitolo giudiziario relativo al processo Mediaset che si era concluso con una condanna definitiva per frode fiscale a 4 anni di carcere, di cui 3 indultati. Una decisione che arriva il giorno dopo la telefonata che il nuovo capo dello Stato Sergio Mattarella ha fatto a Silvio Berlusconi e che molti commentatori hanno letto come un modo per ricominciare a ricostruire quel Patto del Nazareno che la scelta per il Colle aveva fatto traballare. Certo è che domani Berlusconi sarà al Colle per il giuramento del nuovo Presidente della Repubblica.
La motivazione – Silvio Berlusconi si è comportato in modo corretto dopo le dichiarazioni contro i giudici pronunciate al processo napoletano in cui è imputato Valter Lavitola. È questa in sostanza la motivazione alla base del provvedimento firmato dal giudice di Sorveglianza Beatrice Crosti.
Cosa cambia – Berlusconi recupererà tutti i suoi diritti – fatta eccezione dell’eleggibilità, impedita dalla legge Severino – già a marzo: in particolare, l’ex premier potrebbe tornare a spostarsi liberamente su tutto il territorio nazionale e senza limiti di orario. Ma la battaglia di Berlusconi non è finita: resta la pronuncia della Corte Europea sui suoi due ricorsi presentati contro la legge Severino. Una pronuncia da cui l’ex premier vuol riottenere in toto l’agibilità politica visto che, secondo quanto sostenuto dai suoi avvocati nel ricorso, nel suo caso sarebbe stato violato il principio giuridico della non retroattività. Se il ricorso a Straburgo non dovesse dare gli esiti sperati, resterebbe la carta della riabilitazione che l’ex premier potrebbe chiedere tre anni dopo aver finito di scontare la pena (teoricamente nella primavera del 2018.
Il commento – “La liberazione anticipata di Berlusconi dai servizi sociali sulla ingiusta sentenza Mediaset, è la seconda buona notizia della giornata dopo l’invito del Presidente Mattarella alla cerimonia di insediamento al Quirinale”. Così Michaela Biancofiore, parlamentare di FI, in una nota pubblicata pochi minuti dopo la notizia della liberazione anticipata del Cav, commenta la decisione del giudice di Milano . “In attesa del pronunciamento della CEDU che lo riabiliterà giuridicamente decretando la sua completa e conosciuta innocenza, il PresidenteBerlusconi ora riparta dalle regole e dalla democrazia per scegliere la squadra che lo accompagnerà nel recupero del consenso degli italiani che è a portata di mano. Anticipazione del congresso al 2015 e stop a nominati che non sono mai stati eletti da nessuno, non conoscono quanti sacrifici costi il consenso e dunque che non hanno legittimazione né popolare né all’interno del partito e dei gruppi parlamentari. Non è un caso che Renzi e Salvini siano emersi rispettivamente dalle primarie e da un congresso. Noi il leader lo abbiamo ora serve una squadra di gente affamata di cambiamento che lo supporti”.
Libero