Cokme scrive il Corriere di Ragusa, la procura di Palermo ha aperto un´indagine su possibili infiltrazioni di terroristi dell´Isis tra i migranti sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia, compreso il porto di Pozzallo. A segnalare il rischio sarebbero stati ambienti dei Servizi Segreti. I volti coperti da un cappuccio nero, in mano kalashnikov e armi pesanti: si sono fatti fotografare in assetto da guerra i 5 extracomunitari giunti in Sicilia sui barconi carichi di migranti, sospettati ora di essere terroristi dell´Isis infiltrati. Le immagini, archiviate sui cellulari che gli sono stati sequestrati al momento dello sbarco, fanno parte ora del fascicolo aperto dalla Procura di Palermo sul rischio infiltrazioni terroristiche in Italia.
L´inchiesta, coordinata dal pm Gery Ferrara, sta puntando sostanzialmente su 5 persone delle tante segnalate come pericolose dai Servizi Segreti: si tratta di libici, siriani e un egiziano. Alcuni di loro avrebbero lasciato la Sicilia, altri sarebbero ancora sull´Isola. Gli inquirenti hanno individuato i luoghi che frequentano e sospettano che siano in possesso di armi. Dall´inchiesta, inoltre, è emerso che si tratta di estremisti islamici con un passato nella Jihad. L´indagine viene condotta dalla Digos. Nei mesi scorsi il ministro dell´Interno Angelino Alfano aveva parlato di rischio infiltrazioni terroristiche. E aveva indicato proprio nella Sicilia la “porta” d´ingresso di possibili membri dell´Isis, alcuni dei quali sarebbero sbarcati pure a Pozzallo.
Solo nel 2014 sull´Isola sono approdati 197 mila migranti: un numero enorme di persone – dicono gli inquirenti – che moltiplica il pericolo. Le informazioni riservate raccolte dalla Procura di Palermo, che ha affidato l´inchiesta al pool antiterrorismo, vanno oltre l´allarme generico. Alcuni dei sospetti avrebbero già lasciato il territorio italiano, altri si troverebbero ancora nel Paese. La Procura di Palermo da mesi ha costituito anche un gruppo di lavoro contro la tratta dei migranti che ha messo a punto metodologie investigative – si tratta di un vero e proprio protocollo d´indagine – per riuscire a risalire alle organizzazioni che gestiscono i flussi.