Qualcuno l’ha definito “burbero”, ma molto più semplicemente Giovanni Veronesi, regista, sceneggiatore, attore, è sincero, con punte di ironia che sfiorano l’irriverenza. Ma proprio burbero no. Nel corso dell’incontro con gli operatori dell’informazione, questa mattina nella sede del Centro studi laboratorio d’arte di via Caronda, per presentare il suo seminario, ha dato giudizi sferzanti, duri, ma è apparso tutt’altro che burbero, accettando di buon grado le domande di giornalisti e aspiranti attori. Con lui Alfredo Lo Piero e Rosario Scuderi, che insieme a Ornella Sgroi, assente per impegni televisivi, hanno raccontato come fu proprio Veronesi, dodici anni fa, a farli ammalare di cinema, in modo inguaribile, nel corso di un incontro al Convitto Cutelli. Veronesi ha parlato anche della sua trasmissione radiofonica “Il nostro non è un paese per giovani”, nel corso del quale fa raccontare le testimonianze di giovani che sono emigranti dall’Italia per trovare un lavoro altrove e la possibilità di realizzarsi. “Ci troveremo con un vuoto generazione: c’è una massa di trentenni che abbandona l’Italia che non tornerà più. Stiamo perdendo irrimediabilmente risorse, energie, fantasia dei giovani. Il nostro ormai è un paese che è lo zimbello del mondo.
Quando vado all’estero sento parlare malissimo dell’Italia: è il frutto della politica degli ultimi trenta anni”. Veronesi ha parlato anche di Virna Lisi, attrice scomparsa da poco: “Grandissima donna, di classe, la cui bellezza nascondeva una persona di grande spessore. Come attrice l’ho conosciuta come tanti, all’inizio della sua carriera, con i film in bianco e nero e poi, di recente, sul piccolo schermo. Rappresenta una parte importante della storia del cinema italiano e dell’Italia stessa. Un’attrice che si avvicina a lei è Margherita Buy: la stessa classe, la stessa sensibilità anche se la manifesta con nervosismo”. Veronesi ha diretto numerose pellicole di successo, commedie all’italiana che fanno sorridere e riflettere, con stile inconfondibile: dal “Che ne sarà di noi” al recente “L’ultima ruota del carro”. Ha collaborato con altri registi come Leonardo Pieraccioni, Francesco Nuti e Carlo Verdone. Nel corso del seminario saranno proiettati due film di Veronesi, con ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti. Sabato, alle 21 “Che ne sarà di noi” e domenica alle 18 “L’ultima ruota del carro”.