Come si sono poste le condizioni affinché si creasse questo nuovo “fronte” composto dagli undici consiglieri comunali anti-Mangano?
Ritengo doveroso puntualizzare che la condivisione di idee ed azioni politiche degli undici consiglieri comunali, fortemente consolidata nel “fronte” meglio conosciuto come anti-Mangano (che a me piace battezzare quale fronte attivo del sentore e delle esigenze nonché necessità predominanti oggi nella nostra Città), non è frutto di una decisione aprioristica e strumentale per accreditarsi a tutti i costi quale contrapposizione al sindaco Mangano, ma piuttosto figlia di una coesione e condivisione di programmi atti a valorizzare la “Res Pubblica” quale bene prezioso finalizzato alla crescita e sviluppo della comunità, distante da vedute personalistiche ed autoreferenziali con logiche dissociate alle vere esigenze dei cittadini. La politica o è coraggio o non è, o è libertà o non è. Ritengo che gli undici consiglieri abbiamo avuto il coraggio di determinarsi, e la forza di dimostrare la propria libertà in tutte le scelte a favore della città.
Come commenta la seduta di consiglio comunale dello scorso 15 novembre?
La seduta del 15 Novembre scorso rappresenta prima di tutto lo smascheramento di una finta Democrazia, principio che soccombe alle logiche dei burocrati ed agli inciuci trasversali che consentono al sindaco di imporre l’Irpef nonostante questa non fosse necessaria in quanto risulta inesistente il fantomatico dissesto finanziario propagandato da lui stesso, ma piuttosto utile solo ad acquistare per poco meno di trenta denari il sostegno di consiglieri comunali che scambiano il diritto per il favore, pensando che la realizzazione di uno spazio a verde o di un manto stradale sia un favore concesso anziché un diritto per cui bisogna lottare.
Quali sono, a suo modo di vedere, i reali motivi per cui è stata aumentata l’addizionale IRPEF?
Il milione di euro in più che rimpinguerà le casse del Comune a dicembre con l’Irpef, oltre ad essere uno spiacevolissimo regalo di Natale con il quale il sindaco ha deciso di sottrarre la media di 150 euro ad ogni cittadino che ha un reddito, sarà servito a questa amministrazione per governare con il minimo sforzo e senza mettere in campo le reali soluzioni alle problematiche di natura economica e finanziaria dell’Ente, come la ricerca di finanziamenti europei, statali e regionali, la messa in atto di un vero e programmato piano di potenziamento delle entrate e riduzione delle spese compreso il costo del servizio dei rifiuti (che è lievitato dello stesso milione di Euro chiesto con l’addizionale Irpef ai cittadini). L’Irpef e quindi i soldi dei cittadini, permetteranno ad alcuni di coltivare serenamente l’orticello degli interessi particolari a scapito della collettività.
Il presidente del consiglio comunale, Laura Bottino, ha dichiarato proprio a Freedom che le sedute di consiglio comunale sull’IRPEF “hanno fatto da spartiacque politico”. E’ vero?
Non rappresenta solo uno spartiacque, ma qualcosa di più inteso e combattuto come la traversata di Cesare del Rubicone in armi, che rappresentò l’inizio della guerra tra romani. Rappresenta quindi un momento dove in cui si deve prendere una posizione chiara, univoca ed inconfondibile. Gli undici consiglieri comunali sostenitori dell’annullamento della delibera di aumento dell’Irpef hanno scelto di rappresentare il Popolo e di combattere per il Popolo, altri invece nascondendosi dietro una “pregiudiziale” inopportuna ed impropria hanno omesso di trattare la revoca della tassazione sul reddito.
Come giudica il posizionamento politico di alcuni suoi colleghi di opposizione (o presunta tale)?
Ritengo che sia iniquo ed irrispettoso il comportamento di alcuni consiglieri che si collocano al confine del “bene e del male” in apparente contrapposizione all’amministrazione Mangano, ma in reale sostegno alla stessa ed alle conseguenti azioni e decisioni. Sostegno che trova il culmine nella votazione favorevole del bilancio di previsione che a mio modesto avvisto rappresenta un voto di fiducia espresso in favore del sindaco. Il tutto aggravato dal parere negativo reso dai Revisori dei Conti al Bilancio di previsione 2014, che oltre ad essere presentato con estremo ritardo e votato il 30 Novembre rendendolo di fatto un bilancio consuntivo, presentava e presenta delle negatività che non tutelano i principi normativi della finanza pubblica in quanto ulteriori ed importanti somme erogata dallo Stato e successivamente dalla Regione non risultano presenti in Bilancio. Non di poca rilevanza risulta il fatto che queste somme dovevano scongiurare l’aumento dell’Irpef e quindi l’aggravio di un ulteriore tassa per i cittadini.
Quindi perché “no” al bilancio di previsione?
Perché è risultato essere né finanziario né tantomeno dinamico, poiché frutto di una pessima programmazione ed elevata incapacità di aumentare le entrate potenziando i servizi e creando posti di lavoro. Mi viene da pensare all’esternalizzazione del servizio delle strisce blu e dei servizi cimiteriali, l’aumento della superficie utile per la pubblicità ed altro ancora. Alcuni hanno tentato di spiegare la propria posizione in un modo non condiviso ma almeno bisogna dargliene atto, altri invece hanno imboccato la strada del silenzio e della condivisione supina delle scelte altrui.
Lei potrebbe essere considerato “l’erede” del Popolo della Libertà a Paternò, essendo rimasto l’unico in consiglio comunale a rappresentare ciò che resta dell’ex partito di Berlusconi, diventato nuovamente Forza Italia. Come crede che agirà il partito da qui in avanti?
Ritengo che al momento non ci sono né eredità né eredi. Fin quando i vertici dei partiti di centrodestra non prenderanno una posizione chiara ed univoca rispetto alla politica locale ed alle scelte cittadine, nulla sarà certo. Ho la mia fede politica e la mia appartenenza, che non abbandonerò; ma invito a fare chiarezza e ad attuare posizioni forti su tematiche importanti quali l’assetto ed il governo del territorio, la sfida delle città Metropolitane.
Sono previste fasi congressuali? Ed in prospettiva, quale crede possa essere il passaggio politico-elettorale più giusto per il partito?
Ogni partito che voglia guardare al futuro deve avere uno slancio giovane, caratterizzato da un’azione che punti al rinnovamento coinvolgendo quei giovani che si sono distinti per impegno e dedizione, ma che nello stesso tempo abbiano consolidato esperienze politiche sul territorio e maturato qualifiche professionali di un certo profilo. Il partito che eredita i principi ed i valori della destra, che affonda le sue radici in AN e passa per il PDL deve avere la prerogativa di riportare anche e soprattutto le battaglie di destra nel dibattito politico culturale. Dobbiamo essere sostenitori dell’Europa dei Popoli e delle tradizioni dei loro Stati, dobbiamo lottare per la legalità e per il principio meritocratico e per la nazionalità e tutela del nostro territorio.