La mamma di Veronica Panarello, Carmela, confessa che la figlia, in passato, ha avuto non solo un amante, ma un amante particolare: il cognato: “Qualche mese dopo la nascita del bambino, mi telefonò piangendo, dicendomi di andarla a prendere immediatamente.
Mi recai presso la sua abitazione e la prelevai, insieme a Loris e ai suoi bagagli.
Immediatamente mi ha detto che il marito l’aveva picchiata, perché l’aveva accusata di una relazione che aveva avuto con tale Giuseppe Giummarra, fidanzato della sorella di Davide, Jessica Stival. Nell’occorso mia figlia, sebbene avesse negato con il marito, mi confessò che in effetti aveva avuto un rapporto carnale con il predetto Giummarra, all’epoca fidanzato con sua cognata Jessica. In quell’occasione io ospitai mia figlia a casa mia per una notte soltanto: io il giorno dopo andai a lavorare, e quando tornai vidi un suo biglietto con cui mi ringraziava, dicendomi che sarebbe tornata con il marito, e la somma di 50 euro che aveva lasciato sul tavolo. Dopo quell’episodio non ho più visto mia figlia per parecchio tempo. Ci siamo rivisti solo quando è nato l’altro suo figlio, Diego”.
Da queste parole emerge anche un clima molto cupo in casa Stival, in cui il tradimentodella moglie si unisce alla violenza del marito.
Inoltre, Carmela ricorda anche il tentativo di violenza sessuale che Veronica ha subito: “Mentre abitavamo ancora a Grammichele, lei frequentava tale Massimo Pavone. In una occasione Veronica tornò a casa piangendo e mi disse che era andata a casa di questi che aveva provato a violentarla ma è riuscita a divincolarsi scappando. Aggiungeva di aver notato della droga in un armadio“.
C’è poi un altro inquietante episodio raccontato da Carmela: quello del tentativo di rapimento: “Io e i miei figli Veronica e Paolo avevamo parcheggiato la macchina di quest’ultimno, e siamo successivamente scesi lasciando in auto mia figlia. Quando siamo rientrati, mia figlia, in evidente stato di shock, mi raccontava che poco prima un individuo era salito in auto tentando di metterla in moto per scappare con mia figlia, e non riuscendovi a causa di un congegno che, se non inserito, non faceva mettere in moto l’auto. Si scoprì che costrui era un conoscente dello stesso Massimo Pavone, e dedito alle sostanze stupefacenti“.
Ancora ombre e inquietudini sul passato di Veronica.
IlGiornale