Wait and see. E’ la strategia che Silvio Berlusconi vuole adottare con Matteo Salvini. Il leader azzurro sa bene che il Carroccio continua a crescere anche e soprattutto ai danni della sua Forza Italia (come ha scritto Affaritaliani.it sarebbero ormai praticamente alla pari) ma per il momento non vuole esprimersi. Chi ha parlato con l’ex Cavaliere lo ha trovato attendista. Salvini non è Bossi, con cui era facile stringere accordi il lunedì sera ad Arcore, e ormai la Lega non è più un partito territoriale ma nazionale e l’altro Matteo ha come ambizione Palazzo Chigi. Berlusconi attende prima di tutto l’esito delle Regionali in Emilia Romagna, dove è praticamente certo il sorpasso della Lega su Fi, per poi capire come muoversi. L’ex premier sa che Alfano e Salvini sono incompatibili, ma sa anche che Salvini vale il 10% (o forse più) e Alfano il 3% circa. Ma l’Ncd vuol dire Ppe e il Caroccio Marine Le Pen. Insomma, la situazione è complessa.
L’appuntamento chiave è quello di febbraio del 2015 quando la Corte di Giustizia Ue deciderà sul ricorso degli avvocati di Berlusconi sulla sentenza Mediaset. Se fosse positivo, come Berlusconi spera, potrebbe rilanciarsi come leader del Centrodestra, modificare l’atteggiamento nei confronti di Renzi (iniziando a fare vera opposizione) e cercare di stoppare il segretario leghista. Se invece la Corte europea non dovesse togliergli la condanna la strada per Salvini leader e candidato premier sarebbe tutta in discesa. Ma che fare se la condanna viene cancellata ma la Lega è davanti a Fi nei sondaggi? A quel punto sarebbe una bella gatta da pelare e l’ipotesi sarebbe quella di un accordo con Salvini che porti comunque il leader del Carroccio verso la leadership ma garantendo un ruolo di primo piano per Berlusconi. C’è sempre la strada delle primarie, ma l’ex Cav vuole evitare la sfida con Salvini perché una probabile sconfitta sarebbe molto, molto dolorosa.