PATERNO’ (CATANIA) – Marco Castro, 25 anni, non ce l’ha fatta: il suo cuore ha smesso di battere intorno alle 8.30, alle 5 di questa mattina ha avuto un peggioramento. E’ morto nella sala rianimazione del Civico di Palermo. Le sue condizioni erano apparse disperate già martedì pomeriggio quando è stato trasportato in elisoccorso al Cannizzaro di Catania dopo che il cugino, Antonino Marino, a causa di una lite, gli ha buttato addosso un secchio pieno di benzina e gli ha dato fuoco. Al suo capezzale i familiari e la fidanzata, sconvolti dall’accaduto. La città di Paternò e tutti gli amici si stringono nel dolore e nel cordoglio per la perdita di un giovane “pieno di vita”.
Antonino Marino, 36 anni, è piantonato in ospedale dai carabinieri. Mercoledì mattina il procuratore capo Giovanni Salvi e l’aggiunto Marisa Scavo, che coordina le indagini dei militari, aveva disposto l’arresto per tentato omicidio, ora la sua posizione, visto che Castro è morto, si è aggravata. I magistrati, appresa la notizia del decesso, hanno disposto il cambio di imputazione contestando l’omicidio volontario aggravato. La modifica dell’accusa avverrà oggi davanti al Gip di Catania, durante l’udienza di convalida dell’arresto.
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