Sarà che “La Trattativa”, il suo ultimo film proiettato in 126 sale, ha incassato nella sua prima settimana una media di 20mila euro al giorno, pari a circa 150 euro a sala. E che la delusione, per Sabina Guzzanti, deve essere stata bruciante. Nemmeno la sua comparsata a “Servizio pubblico” da Santoro è servita a scaldare il botteghino. Ma forse, come si legge su LiberoQuotidiano, anche i suoi fan più sfegatati resteranno perplessi di fronte ai due tweet che l’attrice-regista ha sparato in rete questo pomeriggio, alla notizia che la Corte d’appello di Roma ha negato ai due boss mafiosi Totò Riina e Leoluca Bagarella di poter seguire via video la deposizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla vicenda della trattativa Stato-mafia, fissata per il 28 ottobre al Quirinale: “Solidarietà a Riina e Bagarella privati di un loro diritto. I traditori nelle istituzioni ci fanno più schifo dei mafiosi”. Così il primo cinguettio. Seguito poco dopo da un altro, di stampo, per così dire, pubblicitario: “Andate a vedere #latrattativa e capirete perché i traditori nelle istituzioni fanno più schifo dei mafiosi o perlomeno stanno alla pari”.