Si surriscalda il dibattito politico a Paternò a ridosso della votazione di domani sera in consiglio comunale sull’aumento dell’addizionale IRPEF dall’attuale 0,2xmille al massimo consentito, cioè lo 0.8xmille. Dopo la dichiarazione dell’ex candidato sindaco Nino Naso, giunge quella del capogruppo del Partito Democratico in assise, Giancarlo Ciatto, che spiega la sua personale posizione partendo proprio con l’addebito delle responsabilità: “La responsabilità di questa situazione è del primo cittadino Mauro Mangano, l’ho detto e l’ho specificato in ogni sede anche di partito. Ci si appresta a votare una aliquota così importante senza avere prima visionato una bozza di bilancio. Il sindaco non è stato in grado di presentare alla città un programma economico adeguato, spiegando le motivazioni di un prelievo così importante”. Poi l’affondo sull’amministrazione tutta: “Ancora oggi la giunta non si è pronunciata in merito all’addizionale IRPEF, demandando tutto agli uffici ed ogni responsabilità più ampia al consiglio comunale. Si assuma Mangano le sue responsabilità politiche e amministrative”.
Poi Ciatto spiega alcuni passaggi: “Già lo scorso anno, come è normale, approvammo la bozza di bilancio i primi giorni di Agosto. Quest’anno siamo giunti al 29 settembre senza una linea certa e chiara. Per di più, nella comunicazione inviata dagli uffici non si fa affatto cenno al rischio dissesto finanziario ma alla necessità universalmente riconosciuta del pareggio di bilancio. Penso che la discussione su temi di così grande importanza debba essere fatta di fronte a tutta la città, si sarebbero potuti operare tagli in diversi settori, si sarebbero potute individuare fonti di entrata differenti. Non si può chiedere ai cittadini di sanare con sempre più tasse una situazione del genere. Per correttezza, dico anche che in commissione avevamo già previsto riadattamenti sull’addizionale IRPEF, a patto però che si rivedessero al ribasso i prelievi sull’IMU per i terreni agricoli e sugli altri fabbricati. Così non è stato”.