di Andrea Di Bella
Nei prossimi giorni, precisamente entro il 30 settembre prossimo, il consiglio comunale a Paternò sarà chiamato ad esprimersi in merito all’aumento dell’addizionale IRPEF, il cui aumento è stato richiesto dagli uffici comunali al bilancio a quota 0,8xmille. Chi segue la questione, la classe politica, i consiglieri comunali, la stampa, tutti sanno ciò che sta accadendo anche in queste ore. Il sindaco Mauro Mangano nella giornata di oggi ha anche fatto scouting, contattando e facendo contattare dal suo ufficio i consiglieri di opposizione per racimolare in assise i voti necessari all’approvazione. Il sindaco non ha più la maggioranza, quindi tenta il tutto per tutto. In ballo c’è il dissesto economico e finanziario dell’ente comunale. Una responsabilità grave che è tutta sulle spalle di questa amministrazione. Non si sono verificate entrate a sufficienza e adesso questo governo della città, dopo il blitz sventato sulla aliquota Tasi all’1,5xmille anziché al 2,8 (come voleva Mangano), tenta ancora di mettere le mani nelle tasche dei paternesi. Per onestà intellettuale, è giusto precisare che un Mauro Mangano d’altri tempi (prima di diventare sindaco, insieme all’allora consigliere di opposizione Nino Naso), osteggiò come non mai l’aliquota allo 0,2xmille. Oggi cerca voti per approvarla con un +0,6.
Ovviamente, preme ricordare che se un comune non riesce ad intercettare in modo intelligente le entrate, il problema non è né dei singoli consiglieri comunali né dei cittadini, ma di una azione di governo inadeguata alla situazione ed alla congiuntura economica. Il Comune di Paternò ha pagato 2milioni di euro all’ATO, non ha per nulla puntato sulle strisce blu. Ed il suolo pubblico? Solo per citare alcuni casi di malagestione delle economie pubbliche. Oggi l’ente è sull’orlo della bancarotta e il rimedio è quello della sinistra di sempre: più tasse per tutti. E si cerca di coinvolgere anche pezzi di opposizione in questo gioco al massacro dei paternesi. Ormai è una vergogna quotidiana.
Da queste colonne un timido ma accorato appello all’opposizione in consiglio: Mauro Mangano è stato eletto con una maggioranza consiliare di 18 membri. Di questi molti sono divenuti critici, altri sono rimasti (o diventati all’improvviso) filo-governativi. Il problema non è vostro (dell’opposizione) e non è nostro (dei cittadini), il problema è del sindaco. Intercetti come ritiene più opportuno i voti necessari, ma lo faccia all’interno del perimetro della sua maggioranza o pseudo tale. L’opposizione ha adesso l’occasione di dimostrare realmente di essere contro questo scempio. Durante la seduta consiliare in cui si discuterà l’addizionale IRPEF, l’appello è quello di alzarsi e venire via da questo mercimonio indegno. Redarre un documento unitario, pronunciato a voce chiara e decisa da uno di voi, poi tutti fuori. E chissà che non vi vengano dietro anche quei cinque “quasi amici” della sinistra.