La crisi della politica regionale sicilia,a e con lei anche quella del governo retto dal governatore Rosario Crocetta, è probabile porteranno presto ad elezioni anticipate. E i nomi da contrapporre a questo centrosinistra frantumato, in realtà, rimbalzano già da giorni in ambienti moderati. Uno, è quello del magnifico rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, che avrebbe l’ok di Angelino Alfano ma sarebbe gradito a buona parte della coalizione (un po’ meno ai catanesi di Forza Italia, a dire il vero), poi c’è il nome di Stefania Prestigiacomo spinta dai berluscones. Anche Francesco Cascio, stando ai rumors di Palazzo non escluderebbe una corsa al vertice di Palazzo d’Orleans, dopo aver ricoperto l’altro ruolo istituzionale di vertice di presidente dell’Ars. E infine, si fa strada anche l’ipotesi di una riproposizione della candidatura di Nello Musumeci. Lui, minimizza. “Non è all’ordine del giorno – dice – dapprima bisogna davvero unire e rinsaldare il centrodestra e aprirlo alla società civile, alle liste civiche. Poi, le forze che formeranno la coalizione potranno ragionare sul metodo prima e sul nome poi. Se me lo chiedessero? Non mi tirerei indietro. Ma non credo che il fatto di essere stato l’ultimo candidato attribuisca a me un diritto maggiore rispetto agli altri. A me interessa di più la squadra”. Intanto, però, al centrodestra toccherà osservare. L’”autorevole candidato” servirà solo se l’attuale inquilino di Palazzo d’Orleans decidesse di traslocare. O se venisse sfrattato, ovviamente.