Prima ha cominciato a pontificare sull’ex Perla Jonica, territorio di Acireale, poi ha lanciato l’idea di una infinita pista ciclabile che unisca Catania con Aci Castello. Adesso pensa, addirittura, di annettersi un pezzo di territorio provinciale in città. Non un “pezzo” qualsiasi, ma le Ciminiere. Cioè: musei, sale congressi, spazi fieristici, teatro all’aperto e al chiuso, galleria d’arte moderna. Di tutto e di più, abbandonato a se stesso però, con colpevole disinteresse e incapacità amministrativa da Raffaele Lombardo prima e da Giuseppe Castiglione poi. Forse, secondo loro, bisognava relegare all’oblío il “miracolo” creato da Nello Musumeci al termine di una lunga vicenda giudiziaria, di tangenti, processi e carteggi amministrativi finiti nel nulla. Adesso Enzo Bianco pensa di fare il colpo grosso. Ha già dato mandato al suo direttore generale, Antonella Liotta, di intraprendere trattative diplomatiche con il commissario della Provincia, l’ex prefetto Giuseppe Romano, per studiare insieme le carte e vedere come fare in modo che il gonfalone con l’elefante sventoli sul pennone più alto delle Ciminiere.
La dottoressa Liotta ha anche il vantaggio di conoscere bene la situazione della Provincia perché ne è stata il commissario su mandato del presidente della Regione, Rosario Crocetta, proprio come Romano adesso. Una riunione tra i vertici burocratici degli enti si è svolto nei giorni scorsi. Un primo faccia a faccia per verificare la fattibilità legale ed amministrativa dell’ “annessione” delle Ciminiere da parte del Comune di Catania. Ulteriori incontri sono previsti nei prossimi giorni. Il tutto doveva avvenire nella massima riservatezza, ma la fuga di notizie c’è stata, da parte di chi non gradisce lo smantellamento dell’ex Ente Provincia. Il rilancio delle Ciminiere, però, non può prescindere da una gestione imperniata sulla managerialità, sulla competenza, sulla riduzione dei costi di gestione e del personale. È d’obbligo precisare che, attualmente, alle Ciminiere lavorano una quarantina di persone tra dipendenti della provincia e della partecipata Pubbliservizi.
Andrea Di Bella, direttore editoriale