Almeno dieci gli spettacoli annullati o che hanno subito un cambio programma. Denaro pubblico pagato ad un’associazione catanese per una non meglio precisata “direzione artistica”, oggetto di una delibera di giunta vergognosa (che abbiamo prontamente pubblicato). Questi due punti sono la punta di un iceberg enorme. Questa rassegna estiva di eventi organizzata a Paternò, terminata ufficialmente lo scorso 24 agosto, ha rappresentato un precedente gravissimo. Si è giustificato il coinvolgimento di una realtà forestiera alla città, verosimilmente amica di questa amministrazione, per realizzare una “Rocanormanna Fest” (da non confondere con la storica Roccanormanna) che ha fatto andare deserte tutte le serate. Eccetto una, cioè “Aragoste di Sicilia” con Tuccio Musumeci e Guia Jelo. Spettacolo che però ha fatto registrare comunque la sua gaffe: niente luce al secondo atto: gli attori sono stati costretti a recitare al buio.
Per non parlare di pellicole come “Star Trek” o “Ritorno al Futuro” a 3 euro per persona. In un periodo in cui proprio nel vicino multisala del Centro Commerciale “Etnapolis” allo stesso prezzo era possibile assistere a spettacoli cinematografici nuovi di zecca. Ed ancora insulti anche personali da parte degli organizzatori diretti al sottoscritto, a margine di alcuni commenti legittimi relativi alle serate in programma. Dire la verità ha un prezzo, come anche ha un prezzo l’arroganza di chi si è creduto all’altezza di rappresentare i gusti e le tendenze dei paternesi. Per di più a pagamento: 10 e 15 euro, poi ridotti a 5 euro per l’evidente flop. Risultato, quest’ultimo del ribasso del prezzo, ottenuto senz’altro anche grazie alla campagna stampa da parte nostra. Una campagna stampa tesa tutta alla delegittimazione. Lo diciamo senza fraintendimento alcuno: chi viene in casa nostra pretendendo di saperne più degli altri, non va premiato ed anzi va ostacolato il più possibile. Va ostacolato lui e chi lo ha permesso.
L’amministrazione comunale questa gente l’ha perfino pagata con soldi di tutti. L’ha pagata ed ha concesso di potere beneficiare al 100% degli utili dati dalla vendita dei biglietti. E sapete perchè? Perchè quando la casa è quella pubblica tutto è concesso. Se anziché essere Roccanormanna fosse stata una festa privata dentro una casa privata, chi avrebbe acconsentito ad accollarsi tutti i costi a fronte di nessuna spartizione di utili? Nessun sano di mente.
C’è un responsabile. Questa di Roccanormanna ha un responsabile preciso che corrsponde al nome di Alessandro Cavallaro, assessore allo sport e spettacolo del Comune di Paternò. Si dimetta.
Andrea Di Bella, direttore editoriale