Una provocazione, certamente. Ma è la fotografia della realtà. Si profila a Paternò un precedente che farà storia: un sindaco che non fa il sindaco, e che su temi di portata enorme lascia spazi immensi alle istituzioni che lo seguono. Parlo della presidente del consiglio comunale, Laura Bottino, che nelle ultime settimane sta cercando (riuscendoci) di prendere le redini dell’azione amministrativa. E certo, in assenza di una guida forte e riconosciuta, pare ovvio che chiunque abbia velleità le metta in campo. Bottino, donna preparata, ne sta approfittando. Ed il suo ultimo passaggio al Pd – legittimo ma destabilizzante della maggioranza di centrosinistra a Paternò – ha preceduto il suo secondo passaggio, cioè quello di affrontare lei i temi fodamentali per la vita della comunità, sostituendosi di fatto al vero sindaco.
Il capogruppo Pd, Giancarlo Ciatto: “La colpa di questo stallo amministrativo è di Mauro Mangano”. Il segretario del Pd cittadino, Filippo Sambataro: “La città attende ancora il cambiamento”. Mentre invece altrove si cerca di aprire nuovi spazi di manovra. Tavole rotonde su città metropolitana o libero consorzio, Piano Regolatore Generale, sono tutti temi di enorme portata. Bottino ha convocato per oggi giovedì 31 luglio una conferenza con le associazioni dei professionisti (che hanno invece bocciato Mangano), dopo aver dichiarato che “L’amministrazione sul Prg ha sbagliato. Adesso ci penserà il consiglio comunale”, cioè lei. E si muove subito la Bottino, affrontando velocemente le questioni e facendo collezionare a Mauro Mangano la sua ennesima figuraccia. Godiamoci il nuovo sindaco, allora. In attesa che la politica possa prendere definitivamente atto della vergognosa attuale esperienza amministrativa.
Andrea Di Bella, direttore editoriale