Dentro la polemica sul consiglio comunale di ieri a Paternò, interviene anche il consigliere di Cittadini in Comune, Salvatore Fallica, a Freedom24. Dice Falloca: “Leggo e ascolto con stupore dichiarazione di ogni tipo e fuori dalla realtà, in merito alla mancata discussione in Consiglio comunale delle “controdeduzioni” al parere espresso dal CRU(Comitato regionale urbanistica), sulla proposta di modifica delle N.T.A. (norme tecniche di attuazione) del P.R.G.(piano regolatore generale)”.
“Le precisazioni perciò sono d’obbligo: intanto il Consiglio Comunale non doveva adottare definitivamente le norme ma doveva solo fare delle controdeduzioni ai rilievi (tantissimi) del CRU e ritornare a quest’ultimo per la definitiva approvazione (circa altri 270 gg.)”.
Il fatto che non siano state approvate queste controdeduzioni non significa nulla, infatti la lettera di trasmissione del Dipartimento regionale urbanistica (prot. 8879 del 15/04/2014) prevede che: “se scaduto il termine previsto di 30 gg, per adottare le controdeduzioni si procederà all’emanazione del decreto di approvazione intendendo accettate le modifiche proposte.”
“I rilievi e le considerazioni fatti dal CRU e dal Dipartimento urbanistica della regione, di fatto mettono in risalto i limiti di questa proposta di variazione delle N.T.A., perché sono prive di una programmazione chiara e completa per uno sviluppo urbanistico ed edilizio della nostra città. In pratica si evidenzia l’approssimazione con cui sono state “inserite” le cosiddette proposte all’interno delle Norme approvate nel 2003 dallo stesso Dipartimento. Una cosa fra tutte, la “mancanza di una relazione tecnica illustrativa che giustifica i motivi per cui sono stati inserite dette variazioni e un apposito studio geologico-tecnico (…) per le variazione del carico urbanistico, di fatto le potenzialità insediative e modifica del regime di zona” (proposta di parere n. 01 del 19-12.2013), che praticamente “compromettono” la relativa approvazione delle norme stesse”.
“La mancata adozione di queste controdeduzione non crea alcun vuoto normativo comunale, perché sono ancora in vigore le N.T.A. del 2003 (tra l’altro molto valide), pertanto è delirante affermare che si “blocchi” l’edilizia a Paternò, quando sappiamo tutti che i motivi sono altri”.
“Poi, una doverosa correzione va fatta a chi dice e scrive che c’èra bisogno di soli 12 consiglieri per approvare la delibera con le controdeduzioni di ieri, infatti, trattandosi di Norme regolamentari, lo statuto e il regolamento comunale prevede la maggioranza qualificata dei votanti, cioè 16 (sedici) voti favorevoli per l’adozione di detta delibera.
La considerazione politica – conclude Fallica – deve porre attenzione alle metodologie e ai contenuti del percorso politico con cui si devono affrontare tali decisioni importanti in un grosso comune come Paternò: La nostra città(come tutte le altre9 non ha bisogno di “padroni” che debbono “imporre” certe scelte, ma discuterle e condividerle trovando la giusta mediazione pensando esclusivamente all’interesse di tutta la città”.
Redazione