Caro Salvatore, ti scrissi già alcune settimane fa dalle colonne di Freedom24 per manifestarti anzitutto la mia stima personale nell’esserti posto criticamente nei confronti di questa compagine politica e amministrativa che governa Paternò. Le mancanze sono sotto gli occhi di tutti, ma non è questo l’oggetto del mio secondo invito di oggi. Oggi si è posta all’attenzione della città una questione differente, una questione tutta politica che manifesta in modo evidente le modalità operative di questo sindaco, di questa giunta e del Partito Democratico paternese.
Il presidente del Consiglio Comunale è stato eletto con voi, sotto il simbolo “Cittadini in Comune”. E’ stato indicato a capo dell’assise civica come riferimento del vostro gruppo consiliare, come contrappeso agli equilibri interni. Sindaco, vicesindaco, vicepresidente del consiglio comunale e quasi tutte le commissioni al Pd. La presidenza, dato il risultato elettorale e le note vicende pre-voto, sarebbe dovuta andare all’opposizione. Hanno acconsentito a darla a voi di Cittadini in Comune, intestandosi Laura Bottino l’onere e onore di presiedere il consiglio e garantire imparzialità anche rispetto all’amministrazione comunale, facendosi garante della “minoranza dentro la maggioranza” e dell’opposizione. Adesso il passaggio al Pd, gli equilibri saltano. E’ evidente ai commentatori politici, alla stampa, ai soggetti politici interessati, ai cittadini, a tutti. Inutile fare finta che quest’ultimo atto non sia collegato all’esclusione di Giuseppe Carciotto dalla giunta. Carciotto, che è l’unico galantuomo di cui ai tempi questa amministrazione potesse vantarsi (oggi c’è Salvatore Galatà), rappresentava in giunta proprio il vostro gruppo, ed è stato anche lui defenestrato. C’è quindi un chiaro disegno politico, cioè quello di diminuire fortemente la potenza di fuoco scatenata contro l’amministrazione dal vostro gruppo ed in primis proprio da te, Salvatore, annullando nei fatti la vostra influenza politica. Di fatto, non siete più niente. Continuate ad alimentare in Consiglio, con la vostra fiducia, un’amministrazione che ha dimostrato coi fatti che non vi vuole. E adesso anche Laura Bottino, che con poco più di 200 voti è stata fatta sedere sui banchi della presidenza del consiglio, vi volta le spalle preferendo il carro grosso, quello di Matteo Renzi al 40% nazionale.
E’ stato uno schiaffo, e voi avete il dovere di prenderne atto e reagire. Caro Salvo, sui social network hai rilasciato una dichiarazione importante ieri mattina, ripresa anche dal quotidiano La Sicilia. Hai detto che: “Con l’abbandono del Gruppo di Cittadini in Comune di Laura Bottino, è chiarissimo l’intento di spaccare il fronte di chi è fortemente critico verso l’operato di questa amministrazione. Il suo passaggio al Pd si pone come una chiara scelta di stare con chi ha avallato, acriticamente e nell’assoluto silenzio, certe scelte operate da questa amministrazione, e nello stesso tempo legittimando i “giochi” interni di un partito che invece di proporre soluzioni per la città, come traspare dai mass media, ha posto solo problemi di poltrone. Per ultimo e non meno importanti, nei comunicati non si evince alcuna parola o pensiero verso il gruppo di Cittadini in Comune che l’ha sostenuta lealmente fino all’ultimo”.
Quindi, Salvatore, ve la sentite di sostenere ancora un partito che a Paternò “ha posto solo problemi di poltrone”? Ve la sentite di sostenere un partito, adesso anche il partito di Laura Bottino, che non “comunica parole o pensieri positivi verso il gruppo di Cittadini in Comune” che l’ha sostenuta lealmente? Ve la sentite di sostenere ancora chi ha “acriticamente, e nell’assoluto silenzio, avallato certe scelte operate da questa amministrazione legittimando i giochi interni”? Se ve la sentite, e se in particolar modo tu credi essere ancora una volta la cosa giusta, accomodatevi pure. Ma se anche per un solo istante credete che questo sia il momento giusto per porre fine a questa tragica esperienza per Paternò, traendone voi per primi le dovute conclusioni, fatelo. Andatevene. Fatelo in fretta e non perdete tempo, perchè è la città la prima a non averne più. Serve coraggio e dignità. La vostra pseudo collaborazione costruttiva non gli interessa, rassegnatevi. Gli interessano solo i vostri voti in Consiglio Comunale. Prima ve ne renderete conto, prima finirà questa farsa.
Andrea Di Bella, direttore editoriale