Gravissime le dichiarazioni del politologo americano Edward Luttwak, intervistato da La Zanzara su Radio 24. Sul complotto ai danni di Berlusconi e del governo italiano nel 2011, Luttwak ha spiegato come: “Ci fu un complotto ordito da Sarkozy e dalla Merkel contro Berlusconi con l’appoggio di molte persone in Italia. In quel momento c’era una crisi finanziaria molto forte”. Ha poi aggiunto come: “Il presidente francese e la Cancelliera – dice Luttwak – parlarono con il presidente Napolitano perché un Paese importante come l’Italia era sull’orlo del collasso e questo avrebbe aggravato la crisi economica mondiale”.
Poi, viene sottolineato il ruolo di un big dell’allora Popolo della Libertà come Beppe Pisanu. Dice Luttwak: “Francia e Germania convergono su Napolitano e su altri leader italiani come Beppe Pisanu (che all’epoca, fine estate 2011, era già diventato uno dei principali “frondisti” del Pdl e che sarà decisivo nei giorni della caduta del Cav, ndr). L’obiettivo era rovesciare un governo eletto democraticamente. Certi suoi ministri avevano informato colleghi europei che non riuscivano nemmeno a parlare con il presidente del consiglio”.
Era inevitabile agire, spiega Luttwak, “e lo pensavano anche quelli che non odiavano Berlusconi. Consideravano necessario un cambiamento. Non fu colpo di stato ma un complotto dietro le quinte, non so quanto in linea con la costituzione. Io non ho provato piacere, ma fu inevitabile”. Sul no di Obama alla richiesta di funzionari Ue di fare pressioni sul governo italiano, come scritto da Geithner, Luttwak ha una sua teoria: “Si è rifiutato perché l’America ritiene più importante la democrazia dell’economia, era inconcepibile. Sarkozy e Merkel si sono rivolti a Obama per partecipare al complotto. Ma non si poteva interferire. Obama non aveva scelta, nessun presidente americano poteva intervenire”.