Paternò mediocre. Replica ad Anthony Distefano sui candidati paternesi alle europee – di A. Di Bella

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Rispondo volentieri all’amico Anthony Distefano e lo faccio qui dove tutti possono leggere, in modo tale da manifestare proprio pubblicamente il mio sostanziale sostegno alla sua tesi pubblicata sulla sua nuova creatura online (la testata 95047); tesi secondo la quale Paternò sarebbe stata mediocre, negli anni, nella selezione della sua classe dirigente. Una Paternò che ad ogni competizione elettorale sarebbe di fatto saccheggiata da candidati forestieri che probabilmente Paternò non la conoscono nemmeno, ma che per questioni di opportunità politica (alcuni), per convenienza (quegli altri), o per abitudine (nei casi peggiori) ci hanno impunemente indottrinato a concedere loro il consenso.

Alle scorse elezioni regionali dell’ottobre 2012 Paternò ha avuto la sua occasione: Salvo Panebianco avrebbe dovuto rappresentare questa città a Palermo, all’Assemblea Regionale Siciliana. La sua discesa in campo fu frutto di un accordo che fu preso nel maggio precedente in occasione delle elezioni amministrative. Panebianco aveva deciso di candidarsi sindaco di Paternò per il centrodestra, nonostante metà del suo partito, il Popolo della Libertà, non volesse per ragioni che non credo sia il caso di sottolineare nuovamente in questa sede. Alla fine Panebianco desistette, accettando di diventare il coordinatore dello stesso Pdl a Paternò e la promessa del sostegno unanime del partito alla competizione regionale che si sarebbe celebrata in ottobre, per l’appunto. Quel sostegno unanime non arrivò, come sappiamo, ed anche in quella occasione i big di centrodestra e centrosinistra hanno preferito fare cartello, sostenendo candidature esterne alla città più o meno imposte da segreterie e partiti politici. Quale dimostrazione più evidente?

Parte tutto dalle competizioni provinciali e regionali, caro Anthony. Questo lo sai bene tu e tutti gli amici giornalisti ed opinionisti politici che la politica la leggono e la scrivono giornalmente. Le candidature di Giovanni La Via, Salvo Pogliese e molti altri, sostenute a Paternò da altrettanti “pezzi da 90” (fammi essere generoso), sono lo specchio della inconsistenza della classe politica paternese. Hai ragione, siamo una città mediocre che non ha saputo e continua a non sapersi imporre nello scenario politico sui più alti livelli delle Istituzioni per il semplice motivo che decidiamo di appiattirci allo status quo. Siamo conservatori, pigri, mangiapane a tradimento della città. E’ per questo motivo che probabilmente non andrò a votare alle prossime competizioni europee, e come me moltissimi altri. Proprio perchè non avrò la possibilità di scegliere qualcuno che abbia il mio stesso codice fiscale scritto sul documento e la reale possibilità di elezione. E’ un delitto, un altro ancora, che ha da sempre ucciso e continua ad uccidere questa comunità sempre più abbandonata a se stessa. Una città dove un comitato civico, pur nella sua impresa straordinaria che più volte ho vantato e mediaticamente sostenuto, riesce a sostituirsi all’amministrazione. Cosa crediamo di aspettarci? Cosa ci aspettiamo? Se non si deciderà di scendere in campo, probabilmente moriremo disertori. Non potremo permettercelo, caro Anthony. Non noi.

Andrea Di Bella

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