di Redazione
Fanno discutere gli ultimi movimenti del sindaco di Catania Enzo Bianco, ed in particolare la delibera n.90 del 28 maggio 2016 con la quale si istituisce l’Ufficio Staff del Sindaco con la nomina di un “supercollaboratore”. Il documento delibera infatti la dotazione al suddetto Ufficio Staff «di specifica professionalità specializzata e di elevata esperienza, cui affidare i compiti di supporto tecnico-organizzativo all’attività della stessa Amministrazione per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo, per l’intera durata del suo mandato, fermo restando il divieto di svolgimento di attività gestionale». Il fatto è che secondo le indiscrezioni questo collaboratore esterno, la cui nomina è attesa a giorni, percepirebbe uno stipendio annuo vicino ai cinque zeri.
«Con tutto ciò che è successo nelle ultime settimane ci saremmo aspettati un atteggiamento più discreto da parte di Bianco e della sua disAmministrazione – dice in proposito il consigliere comunale e portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-AN Manlio Messina – La nomina di un nuovo dirigente a 90.000 euro l’anno, invece, ci conferma una volta di più come il sindaco sia distante dalla città e dalla realtà. Siamo al circo, solo che non si diverte nessuno. E questa è l’ennesima vergogna che abbiamo il dovere di denunciare».
«Ricapitoliamo – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – in poco più di una settimana abbiamo avuto i rilievi della Corte dei Conti sulla gestione fallimentare del bilancio, la conferenza stampa segreta con accredito ai giornalisti, le accuse a Stancanelli prontamente smentite dallo stesso, la querela all’imprenditore Gigi Tropea reo di avere contestato il sindaco. A margine di tutto questo il circo Bianco decide di premiarsi con un consulente pagato con un sacco di soldi pubblici e nominato senza bando, che non si capisce nemmeno cosa dovrebbe fare. Una decisione che fa accapponare la pelle per quanto è inopportuna. Ma il sindaco, tra una marcia a Roma e l’altra, non riesce più a rendersi conto della realtà. Faremo chiarezza – conclude Messina – su quello che è l’ultimo numero di un circo triste consumato sulla pelle dei catanesi».