E va bene, si vota. Indifferenti al vociare scomposto di haters e supporters fuori dai seggi – che veramente non c’è stato, le città sono deserte sebbene l’astensionismo non si preveda poi così enorme – leader politici e candidati si sono recati alle urne. Berlusconi a Roma rivota dopo due anni, ma sceglie di non celebrare l’evento indossando la sobria tenuta da pensionato vista negli ultimi giorni, composta da polo e completo scuro. Insolitamente sobria accanto a lui la Pascale, niente giallo canarino ma elegante camicetta bianca e leggero soprabito beige.
Roberto Giachetti, candidato del PD, si presenta al seggio da solo – con sé stesso, anzi, ha scritto qualcuno che sarei sempre io su Facebook – e come al solito non è un fenomeno aggregativo: non dice chi mi ama mi segua perché forse se ne andrebbe anche lui. Alfio Marchini, candidato civico anzi libero anzi di Forza Italia, si è presentato accompagnato dal sorriso a cinquantadue denti che lo contraddistingue (il look è tipicamente berlusconiano, total blue, ma si fanno vedere i settant’anni di meno). Giorgia Meloni, candidata di Fratelli d’Italia e della Lega dei ribelli a Berlusconi, è carinissima nel suo pancione e vota sicura del fatto che nella cabina elettorale il suo bebé la vede, Silvio no. Si vede anche il compagno – e si scopre che si chiama Andrea Giambruno – alla guida di quella che sembra una Mini. Anche Stefano Fassina, candidato di Stefano Fassina, si è recato al seggio e il conteggio dei suoi voti è quindi ufficialmente concluso. Mario Adinolfi, candidato del Popolo della Famiglia, non perché sia amico mio è fantastico quando fa il segno della vittoria mettendo la scheda nell’urna. In tutto ciò non si è ancora vista la Raggi, forse la Casaleggio associati non le ha ancora rilasciato la tessera elettorale.
A Milano il candidato del leggendario centrodestra unito Stefano Parisi si presenta al seggio in tenuta da ciclista rivendicando di volere la bicicletta. Beppe Sala, candidato del PD, vota prima di andare ad una Comunione o perlomeno così direbbe il completo elegantissimo mostrato al seggio. Il candidato dei Cinque Stelle Gianluca Corrado ha messo una cravatta rossa sotto una giacca beige, ma non per questo riuscirà a catturare i voti degli orfani di Pannella. A proposito di Radicali, il loro candidato sindaco di Milano Marco Cappato si presenta con una maglietta con scritto “Comunque vada sarà un successo”. Come mettere le mani avanti.