Paternò, il taglio dei gettoni non passerà. Serve una nuova sfiducia

Sharing is caring!

consiglio-comunale-paternò

di Andrea Di Bella

Questa sera il Consiglio Comunale di Paternò si appresta a discutere una proposta che recita sostanzialmente quanto segue: azzeriamo i gettoni di presenza dei consiglieri e l’indennità della Giunta, ne deriverebbe un sostanziale risparmio tale da frenare anche solo in parte il disastro economico-finanziario dell’Ente Comunale paternese che, per la cronaca, non ha ancora liquidato gli stipendi dei dipendenti comunali che per la prima volta nella storia di questa città non percepiscono regolarmente la retribuzione. E’ una proposta avanzata da quelli che indubbiamente sembrano essere consiglieri comunali attenti e volenterosi di intercettare la soluzione migliore a fronte dell’eventualità che Paternò possa soccombere sotto la scure di un commissario straordinario all’indomani di una sempre più probabile dichiarazione di dissesto. E’ un’iniziativa degna di nota, sia pure da più parti (non da noi) etichettata come “populista” e “demagogica”. Un’iniziativa che, sia pure con la buona volontà di qualcuno, siamo convinti non passerà. E non passerà per tre motivi. Il primo: è un’iniziativa spinta da quattro consiglieri di opposizione. Secondo: manca un anno alle elezioni amministrative, e chi ha vinto quattro anni fa questa specie di “concorso a premi” non vorrà mica rinunciare proprio adesso a questa prebenda più che dignitosa che gli offre la politica. Terzo: siamo già in campagna elettorale. Nonostante i proclami del primo cittadino Mauro Mangano, ve li immaginate trenta consiglieri e la giunta senza stipendio? Sarebbe, in città ed anche fuori, l’ammissione più lampante dell’inefficienza amministrativa di questa classe dirigente.

Al contrario, in molti sono convinti che anziché portare in aula una proposta che davvero rischia di far perdere solo del tempo alle istituzioni, ai cittadini e a tutta la città, sarebbe stato forse questo il momento più propenso per riproporre una mozione di sfiducia al primo cittadino. Un sindaco ed un’Amministrazione che portano l’Ente ad essere impossibilitato nel liquidare persino gli stipendi ai suoi dipendenti, che amministrazione volete che sia? Adesso Paternò rischia davvero il dissesto. Una eventualità grave sollecitata a più riprese dalla Corte dei Conti ed anche dall’ex collegio dei revisori contabili dell’Ente, sostituiti adesso da più quieti personaggi. La sfiducia per tentare di liberare anticipatamente la città, e per spiegare ancor meglio ai paternesi – qualora ancora non fosse chiaro – chi sta con e contro questo sindaco. (Ps. Per amore della verità e a proposito di segnali alla città (a prescindere dalla votazione di questa sera), mi preme ricordare che in Consiglio Comunale esistono già due consiglieri che fin dal primo anno di legislatura si sono autonomamente ridotti il gettone di presenza del 50 e del 30 per cento).