Tu – consapevole di esserti rovinato la vita fidanzandoti – cerchi di perdere tempo ma lei è già pronta, in tempo record si fa trovare con tacchi, rossetto e permanente fatta accanto al suovenir a forma d’elefante che ti ha regalato una zia indiana. Tu la guardi… sarà la troppa bellezza o l’aria calda, non riesci a distinguere chi sia la tua compagnia e chi sia l’elefante. Lasciamo stare, si parte! Tu sei particolarmente esaltato dal fatto di non dover sborsare nemmeno un centesimo per il posteggio perché è domenica e come di routine non si paga (il parcometro). Dopo aver parcheggiato, noti da lontano la sagoma di un uomo sulla cinquantina. Si avvicina con un marsupio di colore blu opaco (o sporco), sigaretta in bocca e cappello rosso, si presenta dicendo di essere il posteggiatore abusivo della zona certificato dall’ente PAC (Posteggiatori Abusivi di Catania).
Ebbene sì, la città di Catania ogni domenica offre numerosi posti di lavoro tra i quali quello di posteggiatore abusivo: la funzione più innovativa di tale figura è il costo minoritario rispetto alla tariffa settimanale fissata dai parcometri. Tu comunque desisti dalle pretese del posteggiatore, e decidi di andarti a mangiare la granita con la tua ragazza (la quale è già seduta al tavolo e ti guarda mentre si divora un cornetto pre-granita). La giornata scorre tranquilla, ma vicino alla tua macchina il posteggiatore, amareggiato dal tuo rifiuto, decide di dare sfogo alla sua vena artistica.
Inizia – artisticamente parlando – a utilizzare in maniera caravaggesca la sua chiave personale. La poggia sulla portiera della tua auto come il pennello di Caravaggio poggia sulla tela. Si sbizzarisce, i temi affrontati nell'”opera” sono vari, dal cubismo al futurismo. Una vero capolavoro. La bontà del pittore/posteggiatore non lascia segni di riconoscimento. Tu, dopo aver pagato la colazione alla tua ragazza, ritorni in auto e ti accorgi che la carrozzeria è intrisa di opere d’arte, magari possono non piacere ma sono ugualmente delle opere d’arte. Capita l’antifona la prossima volta scenderai in bici e perché no la granita la farai a casa.