“Undressed”, arriva in Italia lo show che cerca la trasgressione ma trova il cattivo gusto

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di Valerio Musumeci

C’è un fatto ed è questo: quando il buon Dio ci creò, noi eravamo nudi. Quando sbagliammo sentimmo l’urgenza di vestirci ma non ci venne affatto vietato di spogliarci. Secondo le regole, certo: meglio sarebbe evitare di aprirsi il cappotto davanti alle signore al parco e mostrare il gingillo mentre scappano via con la carrozzina. Di là da questo la nostra nudità è lì, passibile di essere esibita nelle situazioni giuste e al momento giusto, anche per non sprecarne il fascino, il pluviale nascondimento, la segreta gioia. Cosa ci sia di così straordinario nella nudità – nella versione televisiva della stessa, perlomeno – resta da capire. Lo diciamo perché la televisione, appunto, sembra scoprire adesso il pisellino e il fiorellino e li mena con questa trasgressione dello scoprirsi in più di un programma, generalmente importato dall’estero. E’ il caso di “Undressed”, recentemente sbarcato anche sul canale nove della tv italiana. Il format promette «un modo originale per trovare l’anima gemella», che sarebbe il seguente: «In ogni puntata due protagonisti, entrambi single, entrano in una stanza buia con al centro un letto illuminato, l’obiettivo è capire in mezz’ora se sono compatibili». Apperò. Continuano i solerti autori del programma: «La stretta di mano tra i due dà il via al conto alla rovescia, da quel momento devono spogliarsi e mettersi nel letto per parlare e conoscersi. A stimolare l’interazione durante il gioco, di fronte a loro, una parete sulla quale vengono proiettate foto personali e messaggi che spingono all’azione e al dialogo. Passati i 30 minuti, i due concorrenti devono comunicare la scelta: se è nato l’amore restano nel letto per passare altro tempo insieme, altrimenti si rivestono e si salutano per l’ultima volta». La cosa interessante, a parere di costoro, sarebbe appunto l’elemento della nudità e la condivisione del letto, tutto prefabbricato da casting e audizioni. Si salta la fase della conoscenza, dell’innamoramento, del rispetto reciproco e della religione e degli usi e costumi, ma anche tolto questo, per non passare per campanilisti: si salta il buon gusto, e anche questa non è una novità.