“L’abolizione della legge Fornero, una rivoluzione fiscale e burocratica a vantaggio delle imprese, un rapporto diverso con l’Europa, che non ci deve dare ordini sulla grandezza delle vongole ma semmai direttive più eque, specie in politica estera.
E poi regole diverse su immigrazione, sicurezza, una Flat Tax al 15% per tutti”. Sono questi alcuni dei dieci punti che il leader della Lega Matteo Salvini propone per fondare “un progetto nuovo” di centrodestra. “Chi lo firma è il benvenuto”, un invito che vale “soprattutto” per Silvio Berlusconi.
“Spero di incontrarlo in questi giorni – dice Salvini in un’intervista a Qn – e di leggergli tutti i punti. Con la speranza che lui voglia essere della squadra. Purché sia chiaro un concetto: il centrodestra non deve essere servo di nessuno. La Lega ha già pagato il fio in passato e non vuole pagarlo un’altra volta. A Berlusconi riconosco di essere stato un grande imprenditore, un grande presidente nel calcio, un politico che vale dieci volte Renzi. Ma la coerenza vale più di tutto. E quindi guardo avanti. La foto di gruppo con Fini, Casini e Alfano non è quello che voglio fare per gli italiani”, spiega Salvini. “Io non voglio rottamare Berlusconi. A Milano l’alleanza per le comunali non si tocca. A Bologna, a Varese e a Grosseto neppure. Roma, ormai, è un’altra cosa. Ma credo che la Meloni, che noi sosteniamo, arriverà tranquillamente al ballottaggio anche senza Berlusconi”. Dopo il caso Roma non ci sarà quindi alcun effetto domino, assicura Salvini, ma “dopo le elezioni, qualunque sia il risultato – e la Lega andrà certamente bene – ci sarà un progetto diverso e concreto che prescinde da chi guarda al passato. Sono europeista, Milano è Europa. Ma dobbiamo metterci d’accordo su dove inizia e finisce l’Europa”. IlGiornale