«We make Val Brembana great again!». E’ ciò che avrà detto – si scherza – Donald Trump a Matteo Salvini durante l’incontro di qualche ora fa negli Stati Uniti. Cravatta rossa troppo lunga e solito ciuffo il primo, cravatta male allacciata e niente ciuffo il secondo: i due aspiranti leader atlantici si sono dunque conosciuti e c’è chi giura che si siano trovati subito bene. L’incontro sarebbe durato circa venti minuti e lo scambio di complimenti avrebbe toccato momenti di lirismo. «Go, Donald, go!», ha scritto Salvini su Facebook; «Diventerai premier in Italia», avrebbe detto Trump al Matteo leghista, incoronandolo definitivamente capo del governo italiano attraverso un curioso sistema di primarie mentali.
Sono del resto i giorni in cui Berlusconi dice al Giornale di non essere di destra, la Meloni si candida sindaco a Roma per estromettere il vecchio leader, Salvini sale al Pincio e viene accolto dalla piazza meloniana manco fosse Totti dopo che ha segnato un rigore. L’incontro tra il segretario della Lega e Trump si qualifica come un momento di grande spettacolo, due grossi calibri del cabaret si incontrano e si legittimano a vicenda a dispetto dei giudizi degli altri – si sa del resto che la critica non ha mai apprezzato i genii: sarà questo il caso?
Segue, sempre sul profilo Facebook del nostro, foto gaudente sotto un manifesto elettorale del miliardario americano: «Renzi sceglie il buonismo disastroso di Obama e Merkel, io preferisco la legalità e la sicurezza proposte da Trump!», scrive, e non abbiamo dubbi che ciò servirà alle magnifiche sorti e progressive degli USA non meno che della succitata Val Brembana. A meno che lo show del voto americano non si concluda con una vittoria di Hillary Clinton, candidato democratico inviso ai leghisti per ragioni intuibili. Allora non resterà che invitare Trump alla festa del Carroccio a Pontida: e allora sai che foto con la birrozza si potranno fare?