di Fabrizio Trovato
Possono tirare un sospiro di sollievo i fan della famosa serie televisiva Il commissario Montalbano. La vicenda che ha visto il programma Le Iene prendere di mira la casa in cui si svolgono le riprese della fiction si è risolta in maniera positiva. A far chiarezza, dopo la puntata di venerdì sera in cui l’inviato della trasmissione aveva consegnato al sindaco una vecchia denuncia del Codacons secondo cui la terrazza esterna sarebbe stata abusiva e da demolire, è stato il proprietario della casa in questione, Pietro Di Quattro. Il quale ha spiegato quale sia la reale situazione legale della terrazza: «L’accusa poggia su un’ordinanza di demolizione fatta pervenire dalla Capitaneria di Porto di Siracusa nel 1992. Il documento accusa i proprietari di aver occupato abusivamente il suolo demaniale, cioè la spiaggia, per un totale di 24 metri quadri, cioè la superficie occupata proprio dal famoso terrazzino dove Montalbano ama fare colazione». «A seguito di quel documento ho fatto ricorso» ha proseguito Di Quattro «e durante il dibattimento ho presentato copia dell’atto di vendita del 1925 con cui la mia famiglia aveva acquistato il pezzo di terreno incriminato dallo Stato e il tribunale di Ragusa con la sentenza del 18 aprile 1995 mi aveva assolto per non aver commesso il fatto rendendo legale cosi la costruzione della terrazza».
Il caso messo in luce da Le Iene aveva suscitato grande preoccupazione anche da parte del sindaco e del Presidente della Regione. Il sindaco aveva dichiarato a riguardo: «L’eventuale abuso edilizio dal punto di vista amministrativo riguarda il Demanio, la capitaneria e i privati. Evidentemente qualche benpensante cerca di sporcare l’immagine del nostro comune facendo lo scoop. La presunta ordinanza risale al ’91: chissà quante sanatorie ci sono in corso».
All’indomani della trasmissione il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, aveva voluto commentare la vicenda sottolineando la sua volontà di proteggere la casa: «La casa di Montalbano non si tocca, metteremo un vincolo monumentale sull’immobile in considerazione del valore storico e culturale che ha acquisito in omaggio al commissario Montalbano, a Camilleri e all’intera Sicilia che non merita i chiacchiericci scandalistici». «L’operazione che si vuole fare sulla casa di Montalbano mi ricorda quella che si fece sulla “finestra sul mare” realizzata da Antonio Presti, nell’ambito di Fiumare d’arte: cioè vedere un abusivismo in un’opera d’arte» aveva concluso il presidente.