Ogni partita ha una sua storia ed ogni squadra ha i suoi giocatori. Ma queste non sono delle semplici squadre con dei semplici giocatori. Oggi non c’è una partita. Oggi c’è la partita. Questo è il Classico. Stasera alle 20:30 a Barcellona andrà in scena Barcelona-Real Madrid.
In una Nazione dove regna l’autonomia (diciassette sono le comunità autonome) la Catalogna si fa ambasciatrice del principio di libertà dalla Capitale. Aspri dunque i rapporti tra la comunità madridista e quella catalana sin dall’inizio della storia spagnola: il culmine arrivò con Francisco Franco, accusato di agevolare le squadre madridiste. Si difendono i blancos sostenendo che il Generale appoggiasse quelli dell’Atletico. La rivalità non si ferma qui. E’ il miglior attacco di sempre, quello blaugrana, contro il secondo miglior attacco di sempre, quello dei galacticos.
BBC contro MSN, sono questi gli attacchi più forti del mondo. Il tridente omonimo del canale televisivo britannico può vantare sessantadue goal all’attivo in Liga, ventotto dei quali li ha messi ha segno Cristiano Ronaldo. Quasi come a indicare un segno del destino, l’aspirazione al modello ideale di uomo. A seguire Karim Benzema, venti goal in stagione per lui, fa più fatica il compagno gallese Gareth Bale con quattordici goal, a causa anche dei lunghi infortuni ai polpacci. Se le sessantadue reti del trio blanco sono tante, tantissime sono le sette in più (sessantanove) della compagine blaugrana che sembra non aver mai voglia di saziarsi. Il mattatore è Luis Suarez, ventisei i palloni corretti e recuperati dai portieri avversari in Lega dopo un suo tiro, situazione ambigua per Lio Messi che si ritrova ad inseguire, per lui sono ventidue i goal. Il genio argentino è dovuto rimanere ai box per una trentina di giorni, a causa di un infortunio muscolare. Se il Real trova come punto debole nel suo tridente il gallese (sostenuto appunto dall’ex tecnico Ancelotti), il Barcelona non ha nulla da poter criticare al giovane brasiliano Neymar, che tra una giocata di prestigio e un dribbling umiliante che fa scattare la vena agli avversari ha bucato per ben ventuno volte. Se la partita non dovesse essere carica abbastanza ci pensa Piqué, il quale appunto non si limita a gestire la tensione ma mette anche la grinta. Il difensore catalano è stato più volte nell’occhio del ciclone a causa delle sue esposizioni politiche. A rispondere a Piqué ci pensa Ramos, compagno di nazionale. Scintille che cerca di placare almeno in panchina Zidane. Il tecnico del Real Madrid ha risposto diplomaticamente ai giornalisti che gli hanno ricordato il Classico del 2003, nel quale Zizou mise le mani in faccia a Luis Enrique e sfiorarono la rissa, Zidane assicura che sono cose che rimangono in campo (lo vedremo stasera). La situazione e l’aria non possone che essere quelle delle grandi partite e del grande spettacolo. El Clasico è e sarà storia.
La partita in chiave classifica conta davvero a poco, il Barcelona ha un vantaggio di dieci punti sulla squadra di Zidane. Il Real ha dunque il dovere di scendere in campo per cercare di conquistare il secondo posto e per l’orgoglio. Orgoglio che il Real Madrid ha il dovere di riprendersi dopo l’umiliazione subita per 4-0 all’andata davanti gli ottantamila tifosi blancos. Il Real Madrid non vince al Camp Nou dalla stagione 2013, quando con in panchina Josè Mourinho vinse per 3-1 e permise al Madrid di approdare in finale di Copa del Rey. Stasera in campo ci sarà anche il ricordo del recentemente scomparso Johan Cruijiff, il tre volte Pallone d’Oro cui sarà dedicata la scenografia. Manca poco meno di mezzora, loro sono pronti. Noi pure. Redazione
FORMAZIONI
Barcellona: Bravo; Dani Alves, Mascherano, Pique, Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta; Messi, Suarez, Neymar.
Real Madrid: Navas; Carvajal, Pepe, Ramos, Marcelo; Casemiro, Kroos, Modric; Bale, Benzema, Ronaldo.