Nessun passo indietro, semmai la convinzione che, tra un po’, potranno essere altri a convergere su Guido Bertolaso. Silvio Berlusconi torna in campo per il “suo” candidato sindaco e ribadisce come, dopo lo strappo con Lega e Fdi, da parte di Forza Italia non ci sarà alcuna convergenza su Giorgia Meloni. Anzi, in una conferenza stampa dalla sede del comitato promotore per l’ex numero uno della Protezione Civile, il premier guarda anche oltre, alle future elezioni politiche sottolineando come FI, «anche da sola» possa puntare al 40% con l’ex premier nel ruolo «di ispiratore di un grande partito di centro».
L’ex Cavaliere, insomma, sull’onda della frattura con i suoi alleati di destra torna a far riferimento a quei moderati al quale già lo scorso weekend, da Palermo, si era rivolto. Non si tratta, tuttavia, di un cambio drastico di direzione anche perché Berlusconi non esclude quel ruolo di «federatore del centrodestra» che anche oggi torna a disegnarsi parlando delle elezioni politiche. Voto che si terrà – è la sua previsione – fra «uno o due anni» e in vista del quale il centrodestra deve puntare alla vittoria al primo turno. Con il ballottaggio, in particolare con il M5S, la vittoria sarebbe infatti a rischio. «Il M5S nei sondaggi è in ascesa, in tv sono abili, ma si tratta di un partito pauperista e giustizialista. Se vincesse sarebbe una catastrofe per l’Italia», avverte l’ex capo del governo.
Su Roma, invece, Berlusconi torna a ribadire il suo “all-in” su Bertolaso. «I dati di partenza su Giorgia Meloni e Alfio Marchini sono chiari, nessuno dei due può sperare di andare al ballottaggio» laddove su Bertolaso «mi aspetto un plebiscito», spiega l’ex capo del governo definendo «mai considerata» l’ipotesi del ticket, scartando come tardiva e errata l’idea delle primarie e ipotizzando che «tra un mese tutte quelle liste che vedranno l’impossibilità di andare al ballottaggio possano aggregarsi» alla lista civica di Bertolaso.
Ad ascoltarlo, oltre all’ex numero della Protezione Civile ci sono i parlamentari a lui più vicini oltre a una selva di cronisti e fotografi che lo incalzano non appena lo vedono presentarsi, complice la recente operazione all’occhio, con dei vistosi occhiali scuri `da neve´. «Non c’è molta bella roba da vedere», scherza Berlusconi spiegando come i medici «lo abbiano assicurato che continuerà a vedere». Poi, in serata, la riunione a Palazzo Grazioli per fare il punto sulla campagna a Roma con i parlamentari FI eletti nel Lazio. Una campagna in solitaria, come lo sarà quella per Osvaldo Napoli a Torino mentre a Bologna, dove la Lega ha già presentato Lucia Borgonzoni, l’ex premier non esclude la possibilità di trovare un accordo.
Dopo Pasqua, spiega Stefano Esposito del Pd, tutte le candidature passeranno al “vaglio” della commissione Antimafia. Un vaglio non vincolante ma politicamente risonante (come lo fu per Vincenzo De Luca ai tempi delle Regionali) e che potrebbe “non risparmiare” proprio Bertolaso – ipotizza qualcuno in Transatlantico – coinvolto nell’inchiesta sul G8 e nel processo Grandi Rischi. Sulla Capitale intanto, i veleni tra FI e gli alleati restano. «Su Bertolaso c’era l’accordo di tutti, un centrodestra così diviso favorisce il Pd e il M5S», spiega Berlusconi in mattinata alla radio. E a chi gli chiede se si senta pugnalato alle spalle dal duo Meloni-Salvini risponde tagliando corto: «io sono come Batman, ho la corazza di kevlar». La Stampa