“E certo, uno che è stato un pezzo pregiato della ‘corte dei miracoli’ di Raffaele Lombardo è un vero intenditore di miracoli e miracolati. Al prossimo salto della quaglia”. Ma chi e a cosa si riferisce l’assessore alla Cultura Orazio Licandro con il suo sfogo social che calza alla perfezione a tutti i cambiacasacca? Ogni indizio porterebbe al cambio di casacca imminente che vedrà protagonista il vicesindaco Marco Consoli Magnano di San Lio, ex Mpa con Raffaele Lombardo, già presidente del Consiglio comunale di Catania durante l’amministrazione di centrodestra guidata dall’ex sindaco Stancanelli, oggi nella maggioranza di centrosinistra del sindaco Enzo Bianco in quota Megafono, la lista che fa riferimento al presidente della Regione, Rosario Crocetta. Poco dopo Licandro chiarirá (“esilarante il meccanismo FB, ma la giunta è solida”) il riferimento era a Buttafuoco e alla polemica sui teatri catanesi. Ma il cambio di partito, l’ennesimo, di Consoli è reale.
Giovanissimo ma già girovago della politica catanese, Consoli è pronto ad approdare ufficialmente nel Centro Democratico di Bruno Tabacci e Francesco Attaguile (ex sindaco Dc negli anni ’80 e poi vicino ai governi regionali di centrodestra con Cuffaro e Lombardo). E questo è un fatto che non si presta a interpretazioni social.
Domani, durante un incontro a Palazzo della Cultura a Catania, verrà formalizzato il passaggio politico annunciato anche attraverso una nota stampa che si conclude così: “Durante i lavori avrà luogo la conferenza-stampa nella quale saranno annunciate le nuove adesioni al Centro Democratico in Sicilia, fra cui quella del Vicesindaco di Catania Marco Consoli”.
La notizia rischia di scuotere gli equilibri della giunta di Palazzo degli elefanti. Marco Consoli, vicesindaco e assessore al Personale, Decentramento, Burocrazia veloce e trasparente, Polizia municipale, Circoscrizioni, Informatizzazione e Semplificazione amministrativa, occupa in giunta una delle due poltrone del Megafono. Tra il nobile avvocato e il movimento di Crocetta non c’è mai stato un gran feeling, ma il presidente della Regione non ha mai richiesto a Consoli un passo indietro, per consentire al sindaco Bianco di lavorare in piena autonomia.
Certo è che il cambio di casacca del vicesindaco costringerà gli uomini di Crocetta a serrare le fila per non consentire a chiunque di utilizzare il partito come una porta scorrevole o peggio ancora come un carro su cui salire e scendere a piacimento, soprattutto in un periodo in cui l’azione governativa del presidente della Regione viene messa in discussione da più parti e viene criticata proprio dal coordinatore per il Sud di Centro Democratico che ha parlato di “disastro del governo regionale”. Un’onda lunga del rimpasto che metterebbe nelle condizioni Luca Sammartino e Valeria Sudano di ridiscutere uomini e posizioni, come l’assessorato all’Urbanistica e quello a Commercio, che sono politicamente distanti o inesistenti rispetto al progetto della grande ala renziana catanese che i due deputati regionali stanno costruendo all’Ars. Se così fosse potrebbero essere rimessi in gioco anche i ruoli degli assessori tecnici e le doppie deleghe.
“I presupposti con i quali arriva a Catania il Centro Democratico non sono i migliori: il suo coordinatore regionale è in politica dal 1985, fa parte di una serie di soggetti devoti al vincere con chiunque e sempre” spiega il coordinatore provinciale del Megafono Giuseppe Caudo, accompagnando alla porta Marco Consoli. “La sua scelta di lasciare il Megafono per navigare verso altri lidi, nessun giudizio di merito, ma è chiaro che la delega di vicesindaco è frutto di un accordo politico elettorale tra il sindaco Enzo Bianco e il governatore Rosario Crocetta, non è una dote e non può essere portata in altri movimenti. Siamo certi che Consoli depositerà le dimissioni già domani mattina, al fine di garantire al sindaco di lavorare serenamente a un eventuale futuro rimpasto”. Al coordinatore regionale del Centro Democratico, Francesco Attaguile e all’onorevole Bruno Tabacci “è giusto ricordare, così come evidenziato dal sindaco Enzo Bianco in più occasioni, quanto il governo regionale e lo stesso Rosario Crocetta siano stati vicini sin da subito alla città di Catania consentendo alla giunta la possibilità di portare grandi risultati per la città: la Zfu, la scuola superiore a Librino, l’apertura del Pta San Luigi e decine di migliaia di euro di finanziamenti regionali, ultimo in ordine cronologico i 40 milioni della cittadella giudiziaria dell’ex Palazzo delle poste, dimostrano quanto il governo regionale sia per Catania una grande opportunità e non certo un disastro come lo sono stati i governi in cui Francesco Attaguile ha lavorato negli ultimi trent’anni”. E il Megafono rincara la dose: “Delle due l’una: se l’assessore Consoli smentisce questi risultati non gli resta che lasciare la giunta Bianco o il coordinatore regionale non conosce questi fatti, in questo caso gli consigliamo di lasciare la guida del neonato movimento a risorse più giovani e attente, al fine di costruire una realtà dentro il quadro del centrosinistra che non sia un’ulteriore area di riciclaggio di soggetti responsabile dei veri disastri della politica siciliana”. Luca Ciliberti per La Sicilia